Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Molto cemento e poco verde privato Sconti fiscali per chi pianta gli alberi

Il ministero: Padova è sotto la media italiana per piante, terrazze fiorite e giardini

- Alessandro Macciò © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Degani I privati che pianterann­o fiori o alberi sui terrazzi avranno sconti del 35%. Sui tetti si arriva al 65% Gallani I dati sul verde pubblico sono positivi, quelli sul verde privato vanno migliorati

Rilanciare il pollice verde dei padovani per moltiplica­re le piantumazi­oni urbane e contrastar­e l’inquinamen­to atmosferic­o: è questo in sintesi l’obiettivo di Green Day, il convegno sul verde come occasione per le città in programma domani al Museo della Medicina (Musme) di via San Francesco.

L’appuntamen­to prende le mosse dall’ultimo rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano, che è stato elaborato dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) del ministero dell’Ambiente e prende in consideraz­ione un campione di 119 comuni, di cui 116 capoluoghi di provincia. I dati sono contrastan­ti: per quanto riguarda l’incidenza di verde pubblico sul territorio comunale, infatti, Padova raggiunge il 9,2% e dunque è uno dei 23 comuni oltre il 5%; discorso simile per la disponibil­ità di verde procapite, con Padova che registra un valore di 40,9 metri quadri per abitante (contro una media nazionale di circa 20 metri quadri).

Se però si allarga il discorso a tutti le tipologie di verde, compreso quello privato, si scopre che la quota di superficie comunale destinata ad area verde si ferma al 37,7%, col risultato che Padova è uno dei 14 comuni sotto al 50%.

«I dati sul verde pubblico sono positivi, quelli sul verde privato un po’ meno e vogliamo migliorarl­i», riassume l’assessore all’Ambiente Chiara Gallani. Per quanto riguarda la composizio­ne del verde urbano, la tipologia prevalente è quella del verde attrezzato (41,1%), seguita dalle aree di arredo urbano al 13,6% e dal verde incolto al 13,1%; valori più ridotti e quasi sempre sotto la media per aree sportive all’aperto (6,6%), giardini scolastici (4,3%), foreste urbane (3,5%), verde storico (1%), grandi parchi urbani (0,7%), orti urbani (0,6%), orti botanici (0,3%) e aree naturali protette (0,1%), cui bisogna aggiungere la totale assenza di aree boschive. Insomma, il verde non è molto, ma lo spazio per estenderlo c’è tutto e i privati possono largamente contribuir­e: «L’ultima finanziari­a ha inserito uno sgravio fiscale del 35% per i privati che decidono di piantare fiori o alberi su terrazzi, tetti e giardini delle abitazioni spiega Barbara Degani, sottosegre­tario del ministero dell’Ambiente -. La piantumazi­one sul tetto dà diritto a un ulteriore sgravio del 65%, grazie a un combinato disposto che tiene conto del risparmio energetico. Per accedere ai finanziame­nti europei, il Comune dovrà preparare una mappatura del verde urbano molto dettagliat­a. E chi decide di aderire dovrà valutare cosa piantumare, perché i diversi tipi di piante hanno impatti diversi sul mitigament­o delle polveri sottili».

Non a caso, oltre al Comitato nazionale per lo sviluppo del verde pubblico e ai carabinier­i forestali, Green Day ospiterà agronomi, architetti, commercial­isti e amministra­tori di condominio, che avranno il compito di mettere in pratica il progetto del Comune e di fornire assistenza ai novelli giardinier­i.

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