Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Botox contraffatto, un indagato in città
Sostanze per il «ritocchino» false e nocive: controlli dei Nas di Ferenze anche a Padov
Il botox, botulino per spianare le rughe, era distribuito in tutta Italia. Era però contraffatto e, in alcuni casi, il prodotto si è rivelato tossico. A cadere nella truffa, individuata dai Nas di Firenze, anche alcuni medici del Padovano, ignari del traffico illecito. Nove persone in quattro regione sono finite nella rete dei carabinieri. Anche a Padova un indagato: sessant’anni, è socio di una ditta che commercializza prevalentemente cosmetici.
Il botox contraffatto per spianare le rughe era distribuito in tutta Italia. A cadere nella truffa anche alcuni medici del capoluogo euganeo, ignari del traffico illecito di farmaci. Ai dottori, in alcuni casi, venivano venduti prodotti tossici e altamente pericolosi per la salute dei pazienti.
I Nas di Firenze, dopo una lunga indagine chiamata «False Botox», hanno indagato e denunciato nove persone per i reati di concorso in ricettazione, commercio di sostanze tossiche e pericolose per la salute pubblica, illecita importazione nello Stato e distribuzione all’ingrosso. Sul registro degli indagati è finito anche un padovano di 60 anni, residente in città, che avrebbe commercializzato a privati farmaci destinati all’uso ospedaliero, in alcuni casi importati irregolarmente.
L’attività coordinata dalla procura di Firenze ha avuto inizio nel gennaio del 2016 dopo una segnalazione dell’Agenzia italiana del farmaco su una presunta contraffazione di prodotti a base di tossina botulinica. I farmaci contraffatti sono stati immessi nel mercato al di fuori del normale circuito farmaceutico e di distribuzione. Il gruppo di nove persone ha creato nel tempo una sorta di canale alternativo, dove il botox veniva introdotto illegalmente, per lo più proveniente dal mercato turco.
Le indagini sono partite dopo che era stato individuato un commerciante, che, in pochi mesi, aveva distribuito circa 900 flaconi di farmaci contraffatti nel capoluogo toscano. Le successive indagini hanno permesso di scoprire che la rete di distribuzione si era diffusa in tutta Italia: tra le province toccate anche quelle di Lucca, Napoli, Bologna e, appunto, Padova. Nelle perquisizioni disposte a marzo di un anno fa sono state sequestrate altre 400 confezioni di prodotti farmaceutici contraffatti di provenienza estera, oltre a flaconi privi di etichetta contenenti sostanze anonime con marchi di aziende farmaceutiche che non le avevano prodotte. Le analisi di laboratorio, svolte all’Istituto superiore di sanità di Roma, hanno poi confermato la contraffazione dei farmaci, evidenziando nei flaconi anche la presenza di sostanze tossiche e pericolose. Al padovano indagato sarebbero stati contestati l’illecita importazione nello Stato e la distribuzione all’ingrosso di medicinali ad uso ospedaliero. Lavora come rappresentate e commerciante di prodotti medicinali, socio di una ditta che, in prevalenza, tratta prodotti cosmetici. Ora dovrà chiarire la propria posizione.
Pizzicato Nel mirino il socio sessanten ne di una ditta di cosmetici