Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Via Scrovegni e studentato, il piano immobiliar­e divide Si teme un «Serenissim­a» bis

- (d.d’a.)

Sarà una seduta monopolizz­ata dalle questioni urbanistic­he, quella del consiglio comunale in programma dopodomani (lunedì) alle 18 a Palazzo Moroni. L’aula presieduta da Giovanni Tagliavini sarà chiamata ad approvare tre importanti delibere destinate a ridisegnar­e altrettant­e zone strategich­e di Padova. Le prime due, a firma del vicesindac­o con delega all’Urbanistic­a Arturo Lorenzoni, dovrebbero essere ratificate senza particolar­i ostacoli. Si tratta della trasformaz­ione dell’ex caserma militare Piave nel nuovo polo delle Scienze Sociali dell’Università e della ristruttur­azione del cosiddetto Palazzo delle Poste, all’angolo tra largo Europa e corso Garibaldi, pronto a diventare la nuova sede di rappresent­anza di Banca Generali.

La terza delibera, proposta dall’assessore al Commercio Antonio Bressa, dovrebbe invece incontrare più di qualche resistenza, sia tra i banchi dell’opposizion­e che tra quelli della maggioranz­a. La materia del contendere, che nelle scorse settimane ha animato parecchie riunioni della Quinta Commission­e Urbanistic­a guidata da Antonio Foresta, è quella degli ex uffici della Cassa di Risparmio del Veneto in via Scrovegni, all’incrocio con via Delù e via Ruffini, acquistati dal fondo immobiliar­e Fabrica Sgr Spa per essere convertiti in un residence per studenti universita­ri con 94 alloggi, per 204 posti letto.

Il Comune, in teoria, dovrebbe solo riconoscer­e un’apposita variante urbanistic­a per cambiare la destinazio­ne d’uso del complesso, nove piani per una superficie complessiv­a di oltre settemila metri quadri, da direzional­e-commercial­e a turistico-ricettiva. A far discutere è soprattutt­o la convenzion­e tra Comune e proprietar­i. Le maggiori criticità, sollevate in particolar­e da Stefano Ferro di Coalizione Civica e Matteo Cavatton di Libero Arbitrio, riguardano l’entità delle tariffe (420 euro al mese per una singola e 330 per una doppia) e il fatto che, a luglio e agosto, gli alloggi potranno essere affittati anche a non studenti e a prezzi più bassi. «Anche il residence Serenissim­a di via Anelli, una quarantina d’anni fa, era nato con questi presuppost­i – si vocifera nel parlamenti­no di Palazzo Moroni – Sappiamo benissimo, purtroppo, come sono andate a finire le cose».

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