Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Forza Italia saluta Bergamin «Non contare sui nostri voti»
Azzurri assenti all’incontro di maggioranza di lunedì, mandato a rischio Caso-Maddalena, il sindaco: il ministero sa dell’ipoteca, il recupero si farà
Giornata convulsa quella di ieri a Palazzo Nodari con Forza Italia che si dice pronta, dopo le elezioni politiche, a staccare la spina al sindaco Massimo Bergamin. E le accuse di quest’ultimo in replica a quelle di tre giorni fa mosse dal consigliere di opposizione, il grillino Ivaldo Vernelli, su un presunto occultamento da parte dell’amministrazione di un’ipoteca sull’ex ospedale «Maddalena», pare per aiutare la ditta in difficoltà finanziarie «Reale Mario» proprietaria dell’immobile.
E mentre il leghista Bergamin dice al grillino Vernelli di dimettersi per l’infondatezza dell’addebito, alcuni consiglieri sia di maggioranza che di opposizione sollevano il polverone sul presunto occultamento dell’ipoteca da 4,5 milioni di euro che grava sull’ex sanatorio della Commenda Ovest, col rischio che il finanziamento governativo di 13,5 milioni di euro per il recupero possa saltare, riqualificazione del quartiere compresa.
«Informazioni infondate quelle di Vernelli sull’ipoteca che invece risulta evidenziata nei documenti trasmessi al ministero — replica Bergamin — Vernelli vada a vedersi i documenti agli atti e poi si dimetta». Pronta la risposta del pentastellato: «Il sindaco riconosce dunque che il consiglio comunale ha approvato una delibera-fantoccio, senza riferimento all’ipoteca e ammette che il problema c’è. L’accesso agli atti? Fatto. Ma nessuna presenza dell’ipoteca. Mi dimetterò dopo di lui».
Intanto il consigliere leghista «dissidente» Fabio Benetti ha formalizzato l’interrogazione sulla questione indirizzandola, oltre che al sindaco e al segretario generale Maria Cristina Cavallari, anche al presidente del consiglio comunale Paolo Avezzù. Proprio Avezzù nei giorni scorsi aveva confermato che si sapeva dell’esistenza dell’ipoteca già dal 2006. «Se già si sapeva perché Avezzù non l’ha menzionata al momento di approvare la delibera? — chiede Benetti — Si ha sempre l’impressione che volutamente vengano date informazioni incomplete».
Anche il consigliere dem Andrea Borgato mira a Bergamin. «Se il progetto Maddalena dovesse saltare sarebbe solo colpa di questa amministrazione e non di chi si è accorto dell’ipoteca — affonda Borgato — Probabilmente solo dopo il 4 marzo sapremo se gli attuali equilibri di una politica sempre più avvinghiata su stessa verranno mantenuti».
Trema politicamente il primo cittadino del capoluogo che per lunedì sera ha convocato una riunione con tutti i consiglieri di maggioranza per verificarne il sostegno. Ma Forza Italia, il cui esponente Ezio Conchi è stato di recente silurato da Bergamin, non ci sarà. Lo ha detto il coordinatore provinciale degli Azzurri, Piergiorgio Cortelazzo: «Lunedì non ci saremo e sull’alleanza con la Lega ne riparliamo dopo il 4 marzo».
Opposizione pronta alla carica. «Se i consiglieri di Forza Italia ci servono l’assist li aiutiamo a mandare a casa Bergamin molto volentieri — spiega Vernelli — bastano 17 voti per andare a firmare dal notaio». Ben 10 voti sono quelli dell’opposizione con i 5 consiglieri del Pd, i 3 della lista civica Menon e i 2 pentastellati d’accordo nel fare fuori Bergamin. Non ci sta invece Matteo Masin (Coscienza Comune), mentre irreperibile Antonio Rossini (Fare).
Incertezza anche sul resto della maggioranza tra la quale siedono molti «dissidenti», sia nella Lega che in altre formazioni.
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