Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Terremoto in Safilo, Delgado si dimette

Era Ad dal 2013, l’addio per «motivi personali». Al suo posto arriva il manager Unilever Trocchia

- Gianni Favero

Luisa Delgado lascia la guida di Sàfilo e non si può dire che sia proprio in fulmine a ciel sereno. L’amministra­tore delegato, entrata nella società padovana nel 2012 e diventata top manager nell’ottobre dell’anno successivo, per ragioni definite diplomatic­amente «personali», con la fine di febbraio chiuderà la sua non molto felice esperienza al servizio dell’insegna dell’occhialeri­a, il cui primo azionista, oggi al 42,2%, è Hal Holding. E pare che siano stati proprio i soci olandesi a prendere l’iniziativa, convocando un Cda straordina­rio e decidendo la rescission­e del rapporto con Delgado, in procinto di partire per gli Usa per un viaggio di lavoro.

Al suo posto, dall’1 aprile, entrerà in servizio Angelo Trocchia, un ingegnere aeronautic­o che ha svolto la sua carriera in tutt’altro settore entrando nel 1991 nella multinazio­nale olandese Unilever, oggi proprietar­ia di circa 400 marchi dell’alimentazi­one, igiene e prodotti per la casa, fino a diventarne, nel 2013, presidente e amministra­tore delegato della divisione Italia. Trocchia sarà nominato Ad di Safilo nel corso dell’assemblea dei soci del 24 aprile. La notizia del cambio della guardia ai vertici di Sàfilo non era attesa ma non sorprende le organizzaz­ioni sindacali di settore, da anni più impegnate a confrontar­si con le criticità di questa azienda che non a seguire un comparto generalmen­te in buona salute. «Stiamo pur sempre parlando del secondo gruppo mondiale per fatturato – ricorda Nicola Brancher, segretario di Femca Cisl Belluno-Treviso – il quale evidenteme­nte non ha ancora scontato i mancati investimen­ti da compiere negli anni del difficile assestamen­to in ambito familiare della famiglia Tabacchi». «La mia preoccupaz­ione – prosegue il segretario veneto Femca, Stefano Zanon - è rispetto alla continuità del piano industrial­e 2020 sul quale stiamo ragionando, e di cui avevamo condiviso investimen­ti e progetti». «Le dimissioni di un Ad non sono mai un buon segnale – si aggrega Denise Casanova, leader della Filtcem Cgil bellunese – ma era evidente a chiunque come i risultati attesi dal piano industrial­e fossero ben lontani dal realizzars­i. Speriamo che l’avvicendam­ento al vertice porti a voltare pagina in senso positivo».

A tracciare la parabola di Delgado, ad ogni modo, bastano i numeri. Il titolo Sàfilo nel 2013 valeva più di 14 euro ed oggi non arriva a cinque. Nel mezzo ci sono stati eventi senza dubbio pesanti, il primo dei quali, per le ripercussi­oni, è la perdita della licenza Gucci non compensata sufficient­emente da altri marchi, senza trascurare il blocco della distribuzi­one, all’inzio del 2017, per una sfortunata riorganizz­azione del sistema informativ­o.

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Passo d’addio Luisa Delgado, Ad dal 2013

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