Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Dall’università a cani e pecore la storia di Silvia
Parere unanime degli avvocati: la cessione dei terreni non costituisce danno erariale
Poco più di 20 anni e VERONA in tasca quasi una laurea in Lingue ma Silvia Montanaro ha scelto di allevare cani, pecore e anche agnellini da compagnia sui monti della sua Lessinia.
Avanti tutta, senza più ostacoli. Non è un caso che cinque giorni fa il sindaco Sergio Giordani abbia fatto approvare dalla giunta di Palazzo Moroni (in attesa di ratificarlo anche in consiglio comunale dopo le elezioni del 4 marzo prossimo) l’accordo di programma sul cosiddetto doppio polo medico sanitario sottoscritto col presidente della Regione Luca Zaia il 21 dicembre scorso.
Proprio in quelle ore, infatti, è arrivato sulla scrivania del primo cittadino il parere legale riguardante l’opportunità o meno di mettere gratuitamente a disposizione i terreni del Municipio a Padova Est, compresi quelli acquisiti dai privati del Consorzio Urbanizzazione Quadrante Nordest, per realizzare il nuovo policlinico universitario. Ovvero il complesso di alta specializzazione che, dotato di moderne strutture per la didattica e la ricerca, si aggiungerà al «vecchio» ospedale di via Giustiniani. Come si ricorderà, se non altro prima dell’intesa siglata col governatore Zaia alla vigilia di Natale, il sindaco Giordani ha sempre ribadito che avrebbe ceduto le aree di San Lazzaro soltanto a pagamento, non solo perché esse «costituiscono un bene di tutti i padovani», ma pure perché «potremmo incorrere in un danno erariale».
Ma i timori dell’inquilino numero uno di Palazzo Moroni, peraltro già scongiurati dal presidente della Corte dei Conti del Veneto («Gli amministratori facciano senza paura ciò che è meglio per la collettività», ha suggerito, tre mesi fa, il procuratore capo Paolo Evangelista), vengono ora definitivamente fugati dal pool di legali incaricati da Zaia per dirimere la questione.
«La cessione alla Regione, senza corrispettivo in denaro, della proprietà o di altro diritto reale su di un bene immobile appartenente al Comune – si legge nel parere redatto dagli avvocati Ezio Zanon (Regione), Fulvio Lorigiola (Comune) e Bruno Barel (Azienda Ospedaliera) – è giuridicamente ammissibile. In particolare, è ammissibile la cessione di un’area da destinarsi esclusivamente alla realizzazione del nuovo ospedale a beneficio della comunità territoriale e degli enti coinvolti». Inoltre, nel documento di cinque pagine giunto a Palazzo Moroni all’inizio di questa settimana, si fa un’ulteriore, importante specifica: «La cessione, senza corrispettivo, di tale area non costituisce danno erariale in base ai principi della giurisprudenza contabile – sottolineano Zanon e colleghi – in quanto il conferimento del bene viene effettuato per la realizzazione di un interesse pubblico superiore a quello della valorizzazione del bene stesso. Inoltre, il trasferimento del bene avviene tra enti appartenenti al medesimo settore per i quali, pur nell’autonomia di ciascuno, vige una gestione amministrativa e finanziaria tendenzialmente unitaria in quanto tendente a un fine comune». Insomma, la costruzione del nuovo policlinico universitario di San Lazzaro, complementare all’ammodernamento del «vecchio» ospedale di via Giustiniani, viene prima delle esigenze di cassa del Comune. «La scelta, in capo all’ente proprietario, di cedere l’area per la realizzazione dell’opera pubblica senza contropartita in denaro – si conclude il parere legale richiesto da Zaia – risulta pienamente legittima in base alla normativa vigente e all’orientamento giurisprudenziale prevalente». La palla, adesso, passa a Giordani. Anzi, al parlamentino di Palazzo Moroni che, dopo le politiche, sarà finalmente chiamato a dare il via libera (magari all’unanimità) al doppio polo medico sanitario.