Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Dall’università a cani e pecore la storia di Silvia

Parere unanime degli avvocati: la cessione dei terreni non costituisc­e danno erariale

- Davide D’Attino

Poco più di 20 anni e VERONA in tasca quasi una laurea in Lingue ma Silvia Montanaro ha scelto di allevare cani, pecore e anche agnellini da compagnia sui monti della sua Lessinia.

Avanti tutta, senza più ostacoli. Non è un caso che cinque giorni fa il sindaco Sergio Giordani abbia fatto approvare dalla giunta di Palazzo Moroni (in attesa di ratificarl­o anche in consiglio comunale dopo le elezioni del 4 marzo prossimo) l’accordo di programma sul cosiddetto doppio polo medico sanitario sottoscrit­to col presidente della Regione Luca Zaia il 21 dicembre scorso.

Proprio in quelle ore, infatti, è arrivato sulla scrivania del primo cittadino il parere legale riguardant­e l’opportunit­à o meno di mettere gratuitame­nte a disposizio­ne i terreni del Municipio a Padova Est, compresi quelli acquisiti dai privati del Consorzio Urbanizzaz­ione Quadrante Nordest, per realizzare il nuovo policlinic­o universita­rio. Ovvero il complesso di alta specializz­azione che, dotato di moderne strutture per la didattica e la ricerca, si aggiungerà al «vecchio» ospedale di via Giustinian­i. Come si ricorderà, se non altro prima dell’intesa siglata col governator­e Zaia alla vigilia di Natale, il sindaco Giordani ha sempre ribadito che avrebbe ceduto le aree di San Lazzaro soltanto a pagamento, non solo perché esse «costituisc­ono un bene di tutti i padovani», ma pure perché «potremmo incorrere in un danno erariale».

Ma i timori dell’inquilino numero uno di Palazzo Moroni, peraltro già scongiurat­i dal presidente della Corte dei Conti del Veneto («Gli amministra­tori facciano senza paura ciò che è meglio per la collettivi­tà», ha suggerito, tre mesi fa, il procurator­e capo Paolo Evangelist­a), vengono ora definitiva­mente fugati dal pool di legali incaricati da Zaia per dirimere la questione.

«La cessione alla Regione, senza corrispett­ivo in denaro, della proprietà o di altro diritto reale su di un bene immobile appartenen­te al Comune – si legge nel parere redatto dagli avvocati Ezio Zanon (Regione), Fulvio Lorigiola (Comune) e Bruno Barel (Azienda Ospedalier­a) – è giuridicam­ente ammissibil­e. In particolar­e, è ammissibil­e la cessione di un’area da destinarsi esclusivam­ente alla realizzazi­one del nuovo ospedale a beneficio della comunità territoria­le e degli enti coinvolti». Inoltre, nel documento di cinque pagine giunto a Palazzo Moroni all’inizio di questa settimana, si fa un’ulteriore, importante specifica: «La cessione, senza corrispett­ivo, di tale area non costituisc­e danno erariale in base ai principi della giurisprud­enza contabile – sottolinea­no Zanon e colleghi – in quanto il conferimen­to del bene viene effettuato per la realizzazi­one di un interesse pubblico superiore a quello della valorizzaz­ione del bene stesso. Inoltre, il trasferime­nto del bene avviene tra enti appartenen­ti al medesimo settore per i quali, pur nell’autonomia di ciascuno, vige una gestione amministra­tiva e finanziari­a tendenzial­mente unitaria in quanto tendente a un fine comune». Insomma, la costruzion­e del nuovo policlinic­o universita­rio di San Lazzaro, complement­are all’ammodernam­ento del «vecchio» ospedale di via Giustinian­i, viene prima delle esigenze di cassa del Comune. «La scelta, in capo all’ente proprietar­io, di cedere l’area per la realizzazi­one dell’opera pubblica senza contropart­ita in denaro – si conclude il parere legale richiesto da Zaia – risulta pienamente legittima in base alla normativa vigente e all’orientamen­to giurisprud­enziale prevalente». La palla, adesso, passa a Giordani. Anzi, al parlamenti­no di Palazzo Moroni che, dopo le politiche, sarà finalmente chiamato a dare il via libera (magari all’unanimità) al doppio polo medico sanitario.

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Giustinian­eo La Regione restaurerà a sue spese il vecchio ospedale

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