Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Oughourlian: «Qui mi sento a casa» Bonetto: «Stadio, ci darà una mano»
Il finanziere franco-armeno, socio con il 20%, ieri in tribuna
D’accordo la partita, d’accordo pure la vittoria che consegna un ulteriore allungo sulle inseguitrici, ma il grande protagonista del pomeriggio è indiscutibilmente Joseph Oughourlian.
Il finanziere franco-armeno, che ha acquistato nello scorso autunno il 20% del Calcio Padova, per la prima volta ha assistito dal vivo a una partita della capolista. Prima del match si è soffermato brevemente con i giornalisti con grande disponibilità. «Sono qui per Roberto Bonetto — chiarisce subito — di lui ho una stima enorme. Mi è piaciuto il progetto sportivo del presidente e della società. Comincio col 20%, poi si vedrà più avanti. Intanto iniziamo con il cercare di completare la salita in serie B, poi se serviranno più soldi valuteremo più avanti». Poi ecco le lodi al presidente biancoscudato, con cui evidentemente i rapporti sono talmente buoni e solidi da poter far sperare in qualcosa di grande anche in prospettiva futura.
«Con Bonetto — sorride Oughourlian — ci siamo trovati, lo conoscevo già tramite Sorgente. Ho trovato una persona veramente bella, non prende un soldo da questo club. Anzi, mette la sua persona al servizio della città, io non ho visto tante persone come lui nel mondo del calcio... Qui mi sento a casa, conosco la città e conosco la squadra, conosco i giocatori come Pinzi e Capello, mi piace molto come gioca il Padova. Scaramantico? La promozione non è conquistata, scusate che mi tocco anche se il mio cognome in armeno significa fortuna». A fine partita i sorrisi si sprecano e Oughourlian torna a parlare. «Anche così si vincono i campionati — sorride — ho visto una squadra forte che sa giocare a calcio». Gli chiedono dello stadio e interviene Bonetto: «Mi sa che per far venire allo stadio i padovani dovremo buttare giù l’Euganeo e costruirne uno nuovo... Joseph è qui per darci una mano».
E forse è questa la notizia del pomeriggio. E non a caso i tifosi adesso sognano, dopo anni di «prigionia» in quell’Euganeo mai amato.