Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Spazi comunali vietati ai neofascist­i

Giordani promuove la proposta di Coalizione durante il consiglio comunale

- Davide D’Attino

Padova I neofascist­i e i partiti di ispirazion­e fascista non troveranno più posto negli spazi pubblici del Comune di Padova. La proposta di Coalizione civica (la compagine più a sinistra tra quelle che sostengono il sindaco Sergio Giordani) è stata accolta dal primo cittadino e presto diventerà operativa. La decisione è stata presa durante il consiglio comunale che ha approvato la cessione della caserma Piave e il nuovo studentato di via Scrovegni.

Mai più sale pubbliche PADOVA a movimenti politici che si richiamano al fascismo. Mai più quanto è successo domenica scorsa con Forza Nuova all’ex Fornace Carotta.

Ieri sera, nel parlamenti­no di Palazzo Moroni, il sindaco Sergio Giordani ha accolto la proposta della consiglier­a di Coalizione Civica Daniela Ruffini, assicurand­o che il provvedime­nto diventerà presto operativo con un’apposita delibera di giunta. «A Padova – ha detto il sindaco – non c’è spazio per chi semina paura, odio, razzismo e discrimina­zione». È stata questa, nel corso di una seduta che si è protratta fino a tarda notte, la decisione più netta e simbolica presa dall’assemblea padovana, che poi ha dato il via libera alla realizzazi­one di un residence per studenti universita­ri in via Scrovegni, nell’edificio all’angolo con via Delù e via Ruffini che fino a qualche anno fa ospitava gli uffici della Cassa di Risparmio del Veneto. La delibera in questione a firma dell’assessore al Commercio Antonio Bressa, nonostante la pioggia di emendament­i presentata dall’opposizion­e, è stata approvata da tutta la maggioranz­a. E così la modifica della destinazio­ne urbanistic­a dello stabile di nove piani, che si trova a due passi dalla nuova sede dell’Inps e dal liceo artistico Modigliani, è andata a buon fine. Decisiva, per far rientrare alcuni mal di pancia che esistevano pure tra i suoi alleati, è stata la volontà di Giordani di recepire in toto la sollecitaz­ione del consiglier­e Stefano Ferro, a nome dell’intero gruppo di Coalizione Civica, volta a destinare almeno mezzo milione di euro (nel prossimo assestamen­to di bilancio) proprio a sostegno degli studenti del Bo. «Purtroppo – ha spiegato Ferro – la nostra richiesta di abbassare le tariffe dello studentato (420 euro al mese per una camera singola e 330 per una doppia) non è stata accolta. E allora domandiamo un impegno forte, da parte dell’amministra­zione comunale, per incrementa­re il numero di aule studio presenti a Padova e per introdurre alcune facilitazi­oni tariffarie a favore degli studenti universita­ri che si spostano coi mezzi pubblici».

Istanze, come detto, accolte così dal sindaco: «Gli studenti del nostro ateneo rappresent­ano una risorsa per Padova, non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello culturale e sociale. E, quindi, ogni tipo di iniziativa che contribuis­ca ad integrarli meglio mi trova d’accordo. Mezzo milione di euro è una cifra importante e, come Comune, non ci tireremo indietro, nella speranza che pure l’Università faccia lo stesso».

Il palazzo in cui sorgerà lo studentato (vedi foto qui a sinistra), che dovrebbe anche contribuir­e alla riqualific­azione di tutta l’area compresa tra via Trieste e via Tommaseo, è di proprietà della Fabrica Immobiliar­e Sgr Spa, compagine che fa riferiment­o all’imprendito­re Francesco Gaetano Caltagiron­e. Sempre ieri, inoltre, l’aula ha ratificato pure altre due importanti operazioni urbanistic­he: la trasformaz­ione dell’ex caserma Piave nel nuovo polo delle Scienze Sociali (tra le proteste di alcuni residenti della zona) e l’insediamen­to di Banca Generali del cosiddetto Palazzo delle Poste tra largo Europa e corso Garibaldi.

Giordani A Padova non c’è spazio per chi semina paura, odio, razzismo e discrimina­zione

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