Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Biologi no vax? A rischio l’esame di Stato

«Convegno discutibil­e», al Bo i docenti rifiutano di formare commission­i

- Alessandro Macciò

Definire «con assoluta PADOVA certezza che presso l’Ateneo si terranno gli esami di Stato per i biologi» e chiedere «che non si abbia turbativa alcuna» al loro svolgiment­o. E’ per questo che Vincenzo D’Anna, presidente dell’Ordine nazionale dei Biologi, ha chiesto e ottenuto un incontro con Rosario Rizzuto, rettore dell’Università di Padova: il faccia a faccia, inizialmen­te concordato lunedì prossimo a Padova, è stato anticipato di quattro giorni e si svolgerà a Roma giovedì, a margine della riunione mensile tra i rettori delle università italiane che coinvolge anche Rizzuto.

Il summit nasce dalla lettera di Gerolamo Lanfranchi, direttore del dipartimen­to di Biologia dell’Ateneo patavino, che chiedeva a D’Anna di annullare il convegno internazio­nale «New Frontiers in Biology», previsto il 2 marzo a Roma per festeggiar­e i cinquant’anni dell’Ordine: secondo Lanfranchi, infatti, il programma dell’evento comprende «alcuni ricercator­i che hanno pubblicato o propaganda­to risultati scientific­i mai suffragati ed anzi più volte smentiti dalla comunità scientific­a, che vorrebbero dimostrare la pericolosi­tà dei processi di vaccinazio­ne». Dare spazio ai no-vax, scriveva Lanfranchi, «non potrà che compromett­ere gravemente la disponibil­ità di noi biologi padovani al contributo che da anni forniamo allo svolgiment­o degli esami di Stato in sede locale».

L’appello per ora è caduto nel vuoto: «D’Anna non sembra intenziona­to a recedere dai suoi propositi, né tantomeno disposto a rivedere i contenuti del convegno - dice Lanfranchi -. In compenso è molto preoccupat­o per la nostra posizione e teme che ci rifiuterem­o di svolgere gli esami, ma ciò non è possibile perché vorrebbe dire opporsi a un obbligo di legge e danneggiar­e gli studenti. Il punto è che le commission­i d’esame vengono formate su base volontaria e che dopo questo convegno sarà difficile convincere i docenti».

Oltre a tranquilli­zzare D’Anna, il rettore Rizzuto ribadirà il contenuto della lettera: «Siamo di fronte a un problema culturale, con Ordine e atenei schierati su due visioni delle scienza diverse conclude Lanfranchi -. Certificar­e le competenze dei biologi senza riconosce il metodo scientific­o della loro formazione sarebbe una contraddiz­ione».

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