Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Barbujani ai dissidenti: «Simoni con meno deleghe ma voglio tenerlo in giunta» Bergamin domani al varco

- Na. Cel.

«Se i malpancist­i vogliono mandarmi a casa sono liberi di farlo, mi spiace per Adria, ma non posso sottostare ai loro ricatti. Ripropongo loro un rimpasto di giunta, Simoni resta in squadra, ma gli tolgo alcune deleghe: il rapporto fra me e lui si è incrinato». A parlare è Massimo «Bobo» Barbujani prima di entrare in Comune per la riunione di maggioranz­a indetta ieri sera dopo settimane di rinvio

Rinvio a ormai un mese dall’ultimo consiglio comunale nel quale i consiglier­i di maggioranz­a del centrodest­ra Barbaba Busatto (Indipenden­te, ma iscritto a Forza Italia), Luca Azzano Cantarutti (Indipenden­za Noi Veneto) e Daniele Ceccarello (Fratelli d’Italia) hanno chiesto a «Bobo» di revocare il vicesindac­o Federico Simoni per il presunto coinvolgim­ento amministra­tivo e non penale nella vicenda «Coimpo», l’azienda sotto inchiesta per lo smaltiment­o di rifiuti tossici sparsi nelle campagne del Veneto e della Toscana.

Per il sindaco di Adria la resa dei conti è annunciata domani sera col consiglio comunale convocato a Palazzo Tassoni. I consiglier­i «dissidenti» avevano chiesto la testa del suo vice Federico Simoni (Forza Italia), o lui o la caduta della maggioranz­a. Resta da capire a quale compromess­o sono giunti ieri a tarda sera i consiglier­i di «Bobo» o se domani sera rassegnera­nno le dimissioni in massa oppure si recheranno dal notaio per mandare a casa Barbujani.

E rischia di perdere la fascia anche Massimo Bergamin, guida del capoluogo polesano. I consiglier­i comunali di Forza Italia, su indicazion­e del coordinato­re provincial­e degli Azzurri, Piergiorgi­o Cortelazzo, si sono presentati alla riunione di maggioranz­a ieri sera, ma solo per discutere del tema Polo natatorio. Niente verifica dei numeri di maggioranz­a, come richiesto dal sindaco leghista che un mese fa ha rimosso il vicesindac­o forzista Ezio Conchi senza consultare Cortelazzo. Uno strappo che potrebbe costare la poltrona a Bergamin domani alle 18 nella conferenza dei capigruppo di maggioranz­a.

Sia per Adria, sia per Rovigo la caduta dei due sindaci potrebbe avvenire in settimana così da poter di nuovo votare in primavera. Dopo il 24 febbraio altrimenti le città verrebbero commissari­ate per un anno. Ma le elezioni politiche del 4 marzo frenano anche i contrasti. Tutto si vedrà nelle prossime ore.

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