Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
I piumini di Duvetica vanno in concordato E il marchio è in vendita
Una cordata asiatico-europea ha già presentato la propria offerta. Una seconda sarebbe in arrivo. Segno che, nonostante la crisi finanziaria, il marchio Duvetica, la società dei famosi piumini venduti in tutto il mondo, piace e c’è chi è pronto a investire oltre 5 milioni di euro per rilevarlo. E così il salvataggio del marchio veneto - sede legale a Venezia e quartier generale a Mogliano -, si sta instradando nei binari giusti. Il tribunale di Venezia ha infatti anche ammesso il concordato preventivo della società Duvetica Industrie Spa e della capogruppo Brand Safe Holding, pilotato dalla curatrice Caterina Carrer e dal consulente del gruppo, il commercialista Piero de Bei: il 14 giugno ci sarà l’udienza dei creditori, che tra banche (quattro quelle più esposte), erario, fornitori e dipendenti reclamano quasi 25 milioni di euro. Nel giro di un paio di settimane, al massimo un mese, invece, dovrebbe essere bandita la gara competitiva per la vendita di Duvetica Industrie, delle partecipazioni estere (ci sono aziende in Bulgaria e in Croazia, mentre il ramo tedesco è stato messo in liquidazione) e del marchio. La vecchia proprietà, composta da molti soci tra cui spiccano Giampiero Vagliano e Stefano Rovoletto, dunque lascerà la scena per far spazio a un grande player mondiale che rilanci un’azienda il cui prodotto ha tuttora un grande successo. A rompere l’equilibrio dei conti erano state almeno un paio di operazioni di investimento poi rivelatesi esagerate: l’acquisto per 3 milioni, nel 2014, di Villa Bianchi a Mogliano, che doveva diventare il quartier generale della società, progetto ancora sospeso, e quello della vetreria Carlo Moretti di Murano. Il concordato e la vendita dovrebbero salvare i 19 dipendenti italiani e la settantina esteri.