Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bonifici, consulenze, i consiglieri pentastellati presentano tutti i conti
Il dettaglio dei fondi per il tornado, consulenze, spese e bonifici: «Lavoriamo sul territorio»
Estratti conto, movimenti bancari che scorrono in diretta dall’home banking della onlus con cui, da un anno a questa parte, 4 su 5 dei consiglieri regionali 5 Stelle attuano la loro versione di «restituzione». E poi le stampate di entrate e uscite dal 2015 al 2017 dell’Associazione su cui transitano ancora oggi le altre attività, i ricorsi contro discariche e Pfaas ma anche consulenze e collaboratori.
La domanda (implicita) l’aveva posta la consigliera regionale del M5S Patrizia Bartelle sulla sua pagina Facebook : «Sono certa che anche i miei colleghi mostreranno ai giornalisti tutti i documenti necessari per ribadire la nostra trasparenza». La risposta è arrivata, come promesso, dal vivo. Il capogruppo Jacopo Berti accende il computer ed entra nell’home banking collegato alla onlus creata un anno fa per gestire solo le «restituzioni». Incolonnati ci sono i bonifici dei quattro consiglieri: Berti, Baldin, Brusco e Scarabel. Gli importi sono diversi, si va dai 300 ai 1500 euro per arrivare anche a un unico bonifico da 5000. Del resto, oltre ad essere un contributo volontario, tecnicamente per i consiglieri regionali 5 Stelle non c’è una cifra fissata da regolamenti interni. C’è però una loro proposta di legge che doveva dimezzare i rimborsi. «Ognuno versa appena riesce, a volte più mesi insieme - risponde Berti - il totale è su tirendiconto.it». E gli scontrini dei rimborsi spese sono in un faldone ciclopico. Facciamo notare che il totale dei fondi ancora da destinare su tirendiconto.it è di 65.087 euro mentre il saldo visto in diretta dice 55.915. «Mancano tre mesi di un collega - spiega Berti - e, in più, a quel totale va detratto lo scudo per la Rete di Rousseau». E, scorrendo i movimenti bancari ci accorgiamo che le uniche uscite di 1200 euro sono proprio a favore dello sportello legale della Fondazione Rousseau che vive di donazioni. Un’altra versione di restituzione. Tema su cui l’anonima opposizione interna, invece, non transige: varrebbe solo la restituzione stretta (come per il microcredito). Ai consiglieri regionali veneti - ma funziona così praticamente ovunque non si perdonano due cose: l’accantonamento e l’esiguità dei soldi destinati. Tanti o podiretta, chi, fin qui i conti tornano. Parallelamente continua ad esistere l’Associazione Movimento 5 Stelle Veneto su cui transitano le altre attività. Sempre in ecco gli estratti conto fino a marzo 2017, da lì in poi subentra, per le restituzioni, la onlus. Fra entrate e uscite si ritrovano, oltre alla retribuzione di un pugno di collaboratori esterni con compensi tutt’altro che stratosferici, le spese legali per la discarica di Pescantina, l’affitto di sale per assemblee, consulenze e ricorsi sui Pfaas. Torniamo alle domande che agitano l’opposizione interna al Movimento, opposizione che continua a scegliere l’anonimato più stretto attraverso le ormai mitologiche «chat interne», «segretissime» ma da cui sgorgano quotidianamente quesiti legittimi e veleno digi-
Berti Questi sono i conti, già presentati agli attivisti nulla di segreto
tale in equal misura. C’è qualcosa da nascondere nei conti delle due associazioni su cui si appoggiano i conti correnti dei consiglieri regionali? Pare di no vista la disponibilità con cui i documenti ci sono stati messi a disposizione. I versamenti sono spesso cumulativi di mesi e presentano differenze anche rilevanti fra quando versa un consigliere e un altro? Sì. Ci sono poi altri punti di domanda -I consiglieri risparmiano troppo poco? Va bene spendere per il tornado, per il ricorso europeo per i truffati delle banche? Domande cui può rispondere, evidentemente, solo il Movimento stesso. Possibilmente non in forma anonima.