Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Calenda: Salvini? Un cialtrone Pd, troppi errori
Le tante crisi VERONA industriali affrontate da ministro dello Sviluppo Economico hanno trasformato Carlo Calenda. «Il Paese sta iniziando a guarire dalle ferite di una crisi epocale, ma il centrosinistra ha sbagliato tantissimo», ammette. Fuori nevica, non sono in molti quelli che si sono avventurati, a metà mattina, alla sede dell’ordine degli architetti, agli ex magazzini generali di Verona, in un incontro a sostegno dei candidati del Pd. «Abbiamo dato l’idea, e io per primo, di voler esser vicini alle eccellenze, per ridare orgoglio al Paese. dice con franchezza rispondendo a una delle domande di Antonio Spadaccino del Corriere di
Verona. - Ma così abbiamo dato la sensazione di star vicino solo a chi vince. Invece, una politica industriale deve essere di attacco ma anche di difesa. Proteggere non è una parolaccia. Allo stesso modo, non abbiamo saputo dare risposta alle paure della gente. Il nostro è stato il racconto di una favola. Abbiamo davvero provato a fare le cose giuste per il Paese, ma abbiamo sbagliato»
Sono, evidentemente, convinzioni maturate in questi mesi a diretto contatto con tanti operai in giro per l’Italia che stanno per perdere il posto, che vedono la loro azienda chiudere i battenti per la crisi o per trasferirsi dove il lavoro costa meno.
Eppure, forse proprio per questo, l’ex esponente della Confindustria diventato «operaista» adesso ce l’ha tanto con il leader della Lega Matteo Salvini, definito a più riprese un «cialtrone». «Un ragazzo che non ha mai lavorato un giorno nella vita, che si permette di andare dagli operai dell’Ideal Standard che sta chiudendo per farsi i selfie con loro, promettendo che muoverà mari e monti, e poi non fa nemmeno una telefonata. Non possiamo accettare di passare questo limite».
Prima dell’incontro, Calenda si è recato in visita alle storiche acciaierie che furono Riva Acciai, da qualche anno rilevate da Pittini. E lo fa proprio nel giorno in cui il gruppo friulano conclude l’acquisizione delle ex Officine Ferroviarie Veronesi.