Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

«Veneto in prima linea sulla cultura»

- M. Za.

«Il Veneto è una delle VENEZIA regioni più ricche di cultura d’Italia, non a caso fra gli oltre duecento firmatari al mio appello ci sono nomi che non hanno bisogno di presentazi­oni come Vera Slepoj e Toto Bergamo Rossi». Marina Valensise, fondatrice di Vale e già direttrice dell’Istituto italiano di cultura di Parigi parla con passione, il tono svelto e accurato di una donna di cultura sì, ma con un piede ben piantato anche nell’attualità. Non a caso la sua lettera aperta a chiunque governerà il Paese da lunedì 5 marzo inizia così: «A scuola, gli allievi prendono a coltellate i professori e i loro genitori li prendono a calci. Nei musei, si oscurano i nudi di Schiele e le bambine di Balthus. In tutto il mondo, negare la cultura genera nuova violenza, ma in Italia si aggiunge il rischio della dissoluzio­ne civile. Urge perciò un impegno a tutto campo per puntare sulla cultura, purtroppo grande assente della campagna elettorale». Non una bacchettat­a ai candidati alle prese con la campagna elettorale più atipica di sempre bensì una voce accorata, quasi dolente. «L’idea è nata in modo molto spontaneo - spiega Valensise - leggendo di un convegno sulla cultura indetto dal M5S e poi annullato. Ho mobilitato qualche amico in tutti i settori della cultura, per chiedere di riportare al centro proprio lei, assente dalla campagna elettorale. L’Italia è una superpoten­za inconsapev­ole proprio grazie a ciò che di inestimabi­le possiede. Non abbiamo solo la storia, l’arte, la musica, abbiamo persino le parole. Palazzo esiste in tutte le lingue del mondo: palais, palace, palacio. Deriva da Palatino, dimora dagli imperatori romani. I veneti sono in prima linea per restituire all’Italia il suo ruolo di culla della civiltà».

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