Evasione fiscale, sigilli a opere d’arte per 1,9 milioni

Milioni di euro incassati «in ASIAGO (VICENZA) nero» con la vendita di opere d’arte, una bella vita ma una dichiarazione dei redditi «esigua», considerata infedele. Un’evasione fiscale, quella contestata dalla guardia di finanza all’imprenditore immobiliare Valentino Barbierato, 77enne che vive tra Asiago e Padova, che ha fatto scattare un sequestro preventivo per equivalente: di 15 mila euro e 65 prestigiose opere d’arte rinvenute in due magazzini di Verona e un terzo di Padova. A finire sotto sigilli anche tele e opere di Emilio Vedova, Ugo Rondinone, Arnaldo Pomodoro, Yang Fudong, Anish Kapoor. Un valore complessivo, quello del sequestro, di 1,9 milioni di euro. La cifra che, secondo le fiamme gialle coordinate dalla procura, è l’importo evaso dal 2013 al 2016 dal geometra Barbierato e dalla moglie Leda Rigoni che gli avrebbe fatto da prestanome per il suo «business». Entrambi sono indagati per dichiarazione dei redditi infedele, così come è finito nei guai un loro collaboratore, Olindo Guzzon, 64 anni di Roana. Le 65 opere fanno parte delle 879 già finite sotto sigilli nei mesi scorsi: quadri ma anche statue, porcellane, in gran parte di arte moderna e contemporanea ma non solo (alcune opere non sarebbero autentiche) per un valore complessivo, stando alla quotazione del catalogo in possesso ai due presunti evasori, di 14 milioni di euro. Un sequestro, questo, già confermato dal tribunale del Riesame e Cassazione a cui era ricorso l’indagato. Lui, di suo, ha sempre respinto le accuse. «Neghiamo che Barbierato sia un commerciante di opere d’arte ma solo un grande collezionista, un appassionato e cultore d’arte che ha accumulato un proprio patrimonio – spiega il suo avvocato, Marco Dal Ben - patrimonio che ha dismesso nel momento in cui le sue attività hanno avuto dei problemi (compresa una società di gas, ndr.), quando aveva la necessità di realizzare un profitto, nessuna attività commerciale proprio».