Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Al voto 3,7 milioni di veneti Si eleggono 74 parlamentari
La nostra regione eleggerà domani 50 deputati e 24 senatori. Vi spieghiamo come: tra sfide uninominali e listini proporzionali, grazie ad approfondimenti corredati dai fac-simile delle schede, collegio per collegio. La novità del tagliando «anti frode». I
mascherato se si preferisce) che divide il Veneto in 28 collegi uninominali per Camera e Senato (i candidati delle coalizioni o dei singoli partiti si sfidano tra loro e ne passa uno soltanto, dunque gli eletti saranno tanti quanti i collegi, 28: 19 alla Camera e 9 al Senato) e in 7 collegi plurinominali, sempre tra Camera e Senato (i candidati, in questo caso, sono inseriti in listini bloccati che contano fino a 4 nomi e vengono eletti in ordine dal primo all’ultimo in base ai voti presi dal partito di riferimento; così saranno eletti 31 deputati e 15 senatori; a complicare le cose ci si metterà «il gioco dei resti», ossia la somma dei vari zero-virgola in giro per l’Italia, che qui e lì potrebbe far scattare eletti inaspettati).
Le modalità di voto sono più semplici a farsi che a dirsi. Innanzitutto si può tracciare una croce soltanto, non esiste il voto disgiunto come invece accadeva col Mattarellum. Si può barrare il simbolo del partito e in questo caso il voto va, oltre che al partito e al listino proporzionale ad esso collegato, al candidato uninominale da questo sostenuto. Se invece si barra il nome del candidato uninominale, il voto va a quest’ultimo e a tutti i partiti che lo sostengono (uno o più), in misura proporzionale ai voti presi da ciascuno di essi all’interno del collegio. Di fatto, quindi, il voto dato al candidato uninominale sostenuto da una coalizione non sposta gli equilibri interni tra i partiti della coalizione stessa; è il voto sul simbolo a fare la differenza, permettendo agli alleati di superarsi.
Infine, una curiosità: per evitare brogli, per la prima volta verrà applicato sulle schede un «tagliando anti frode». Ogni scheda, prima della consegna all’elettore, sarà dotata di un tagliando rimovibile munito di un codice progressivo alfanumerico. Dopo che l’elettore avrà votato, dovrà restituire la scheda al presidente del seggio e non già inserirla nell’urna. L’appendice con il tagliando verrà quindi staccata e conservata. Dopodiché, i componenti del seggio controlleranno che il numero progressivo sia lo stesso di quello annotato sul registro elettorale prima della consegna della scheda. Solo al termine di questa verifica, il presidente del seggio potrà inserire la scheda nell’urna e la votazione sarà considerata conclusa e valida.