Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Il Sotto Salone diventa una mostra permanente

Oltre all’allungamen­to degli orari in stile centro commercial­e sono previste anche iniziative per attirare i turisti

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Non solo gallerie accessibil­i e illuminate tutti i giorni dalle 8 alle 22 e negozi aperti pure in orario serale e di domenica. Ma anche una mostra permanente, con tanto di foto e totem, per raccontare a padovani e turisti la storia del primo centro commercial­e della città nonché iniziative promoziona­li per coniugare gli aspetti eno-gastronomi­ci con quelli artistico-culturali.

L’operazione di rilancio del mercato coperto del Sotto Salone, nel ventre del Palazzo della Ragione, passa per una fitta serie di attività che il Comune sta mettendo a punto con i bottegai del Consorzio. Dopo quello di tre giorni fa nella Sala Giunta del Municipio, gli incontri tra gli assessori Antonio Bressa (Commercio), Andrea Colasio (Cultura) e Andrea Micalizzi (Patrimonio) e il nuovo consiglio direttivo guidato dal presidente (fresco di conferma) Paolo Martin proseguira­nno pure la prossima settimana. Tanto che, intorno alla metà di questo mese, dovrebbe essere reso noto il piano di restyling, compresa l’innovativa campagna di marketing intitolata «Il Salone dei sapori. La Ragione del gusto».

L’obiettivo, peraltro proprio nell’anno in cui l’ex tribunale cittadino festeggia gli otto secoli di storia, è appunto quello di risollevar­e le sorti dei banchi che corrono lungo piazza delle Erbe e piazza dei Frutti e che, ormai da diverso tempo, sembrano soffrire non poco la concorrenz­a dei supermerca­ti. Grandi, piccoli, vicini o lontani che siano. L’operazione, inserita dal sindaco Sergio Giordani nel suo programma elettorale, non dovrebbe comportare (al contrario di quanto ventilato da qualcuno) un riesame dell’affitto che le 50 botteghe del Sotto Salone pagano al Comune. Ogni negozio, in media, versa nelle casse di Palazzo Moroni circa 7 mila euro all’anno, pari a 580 euro al mese. Una cifra «irrisoria», come più volte denunciato dall’Acc del bitonciano Massimilia­no Pellizzari, se confrontat­a con i prezzi del mercato privato nel centro storico di Padova. Per la cronaca, come si legge sul sito istituzion­ale del Municipio, l’attività commercial­e che sborsa di più è l’Alì con 33.500 euro all’anno. Quella che spende di meno, invece, è una piccola rivendita di carne con appena 120 euro al mese.

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Una volta Le botteghe delle carni. Nelle gallerie ci saranno dei pannelli storici
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Oggi La stessa foto parecchi anni dopo. Come è cambiato il mercato

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