Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il Cittadella chiede strada a Zeman. Venturato: «È un piacere giocarsela con lui»
Uno sguardo verso CITTADELLA l’alto e un altro verso il basso. L’erba del Tombolato tiene, la pioggia scende dopo la neve ma il campo fa egregiamente il suo lavoro di drenaggio, aiutato dai teloni apposti dai solerti inservienti scelti dal Cittadella per scacciare il rischio di rinvio della partita con il Pescara.
La prevendita è freddina, come l’atmosfera e il tempo da lupi fuori. Calda, invece, anzi caldissima è la classifica con i granata sempre più in alto, a soli cinque punti dalla zona promozione diretta. Sarebbe un risultato clamoroso, se il Cittadella riuscisse ad agganciare il secondo posto, ma guardando l’andamento del campionato non era un azzardo a inizio anno ipotizzare che i granata sarebbero stati là fino in fondo a giocarsela per il traguardo massimo. Oggi sarà ancora una volta Roberto Venturato contro Zdenek Zeman, due allenatori che si conoscono e si stimano. All’andata vinse il Cittadella, che espugnò l’Adriatico con una prestazione sontuosa, stavolta il boemo vuole la sua rivincita.
E lo vuole fare alla sua maniera, ossia attaccando. Senza, però, quel Luca Vido oggetto del desiderio che a gennaio Zeman aveva inutilmente invocato, chiedendo alla società di portarlo in Abruzzo. «Nel fare il mercato c’è sempre un interesse per i soldi — punge alla vigilia il boemo — ci sono giocatori come Benali e Zampano che li vogliono tutti e altri giocatori che non si riescono a vendere. Le squadre è giusto che le facciano le società ma è anche giusto che venga ascoltato l’allenatore. Vido lo volevamo ma non siamo riusciti a prenderlo. Poteva servirci in questa squadra. Tutti i miei giocatori si sentono molto bravi però poi devono dimostrarlo sul campo...». Miele su Zeman arriva da Venturato, che dice a chiare lettera cosa pensa su di lui. «Zeman è un allenatore che ha fatto molto per il calcio italiano — sottolinea — ha avuto l’abilità e la capacità di trasferire alle sue squadre un modo di fare calcio che a me piace molto. Rispetto, stima e voglia di giocarcela, sarà un piacere giocare contro un mister del suo livello e contro la sua squadra».