Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Il tonfo del Padova, il volo del Cittadella
Passo falso dei biancoscudati all’Euganeo, i granata sempre più in corsa per la seria A
Piange il Padova, ride il Cittadella: l’alta classifica provoca qualche giramento di testa ai biancoscudati, che con il Teramo cadono all’Euganeo subendo due gol. I granata di Venturato invece, tornano a vincere al Tombolato (2-0 al Pescara di Zeman) e aspettando recuperi e posticipi si piazzano al terzo posto sulla scia di Frosinone e Empoli, in piena corsa per la serie A. Il Padova rimane sempre in testa ma non può non guardarsi alle spalle.
Vittoria e terzo posto per il Cittadella, che vola sempre più in alto in classifica e si assesta al terzo posto, in attesa dei posticipi e dei recuperi dei match rinviati per il maltempo.
I granata tornano a vincere al Tombolato superando per 2-0 il Pescara del «guru» Zdenek Zeman e confermandosi fra le rivelazioni della serie B. Un successo più che meritato per la squadra di Roberto Venturato, che ha saputo dimostrarsi cinica e spietata nello sfruttare le occasioni avute nel corso di una partita condizionata dalla pioggia. Rispetto ad altre uscite, non si è visto certo un Cittadella esaltante per trame e fraseggi, ma letale nel concretizzare in rete le poche occasioni avute. Un discorso opposto rispetto alla formazione abruzzese, che torna a casa a secco di reti anche grazie alle prodezze di Alfonso che nella ripresa ha evitato il rientro della squadra abruzzese, fermata anche dal palo. Erano stati gli ospiti ad approcciare nel migliore dei modi alla gara, con il Cittadella costretto a sperimentare la difesa «last minute» con Adorni in campo al posto di Varnier infortunatosi nel corso del riscaldamento. Prima Bunino e poi Falco spaventano il Tombolato, ma la scarsa precisione dei biancoazzurri salva i granata. La partita cambia copione attorno al quarto d’ora quando Gravillon, incappato in un pomeriggio da dimenticare, stende Vido in area: rigore e vantaggio del Citta con Iori che mette alle spalle di Fiorillo, a cui non basta intuire il tiro.
Il Pescara ci prova, ma senza mettere mai in difficoltà Alfonso, e per i padroni di casa si aprono delle praterie in contropiede a cavallo dei due tempi. E se Chiaretti al 38’ spreca l’ultimo passaggio prima del tiro, Kouamè invece non perdona l’erroraccio del solito Gravillon che al 63’ spalanca all’attaccante granata la porta per il 2-0. Con le spalle al muro il Pescara prova a porre le basi per una rimonta ma non facendo i conti con Alfonso. È il portiere granata il protagonista del finale di partita, con due interventi che salvano il risultato: prima al 70’ devia sul palo un sinistro velenoso di Falco dall’interno dell’area e poi al 77’ si supera su Mancuso, bloccato dopo un colpo a botta sicura all’altezza del dischetto. La saracinesca abbassata toglie anche le ultime speranze al Pescara, a cui va il merito di averci provato fino alla fine, mentre il Cittadella torna a riassaporare il gusto della vittoria interna, la prima del 2018: i granata non vincevano al Tombolato dallo scorso 29 novembre. E in attesa del recupero della gara di Palermo, si godono il terzo posto.
«Il campionato è ancora lungo — dice capitan Iori — ma abbiamo dimostrato di saper stare in alto. E ora ce la possiamo giocare»