Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Le incertezze elettorali, quel diritto al voto e alla non partecipaz­ione

- di Luigi Migliorini

Questa campagna elettorale ha avuto su di me un effetto strano: quando ho ascoltato i vari leader dei partiti per TV ho subito scartato l’idea di votare per i loro schieramen­ti ed allora ho pensato di optare per il criterio della simpatia personale nei confronti di due persone di partiti contendent­i, l’una candidata all’uninominal­e alla Camera, l’altra al plurinomin­ale al Senato. Mi è sorta, però, la perplessit­à relativa al fatto che, non essendo ammesso il voto disgiunto, dovrei conseguent­emente estendere la mia scelta anche ad altri candidati dei due partiti, con cui non ho mai parlato ed, oltretutto, so non essere di idee liberali. Rammento che l’art. 48 della Costituzio­ne afferma: «Il voto è personale ed uguale, libero e segreto. Il suo esercizio è un dovere civico». Si discusse molto in sede di Costituent­e su tale formulazio­ne tra chi voleva sancire che il voto è obbligator­io e coloro che volevano invece il voto solo come dovere puramente morale e si trovò alla fine una soluzione di compromess­o. Non vi è alcuna sanzione conseguent­e al mancato esercizio; credo comunque che vada distinto il caso di chi si è disinteres­sato ab initio della contesa elettorale da chi – come me – ne ha seguito con grande attenzione e delusione gli sviluppi. In questa seconda ipotesi ritengo valga la precisazio­ne fatta dalla Corte Costituzio­nale l’unica volta in cui, a quanto mi risulta, si è occupata dell’argomento: «... per l’art. 48 della Costituzio­ne l’esercizio del diritto di voto è un dovere civico, il non partecipar­e alla votazione costituisc­e una forma di esercizio del diritto di voto significan­te solo sul piano socio-politico» (così Corte Costituzio­nale sentenza 4/5/2005 n. 173). Potrei optare per questa tipologia di «non partecipaz­ione», cui spesso si ricorre in occasione di referendum. Mi resta un’ultima alternativ­a: recandomi al seggio con mia moglie, sussurrarl­e sensualmen­te «Ti regalo il mio voto, dimmi che segno debbo fare sulla scheda», seguire le indicazion­i e sulla strada del ritorno, sentendomi come Des Grieux nella Manon di Jules Massenet, cantarle «Vous êtes la maîtresse de mon coeur!».

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