Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Le incertezze elettorali, quel diritto al voto e alla non partecipazione
Questa campagna elettorale ha avuto su di me un effetto strano: quando ho ascoltato i vari leader dei partiti per TV ho subito scartato l’idea di votare per i loro schieramenti ed allora ho pensato di optare per il criterio della simpatia personale nei confronti di due persone di partiti contendenti, l’una candidata all’uninominale alla Camera, l’altra al plurinominale al Senato. Mi è sorta, però, la perplessità relativa al fatto che, non essendo ammesso il voto disgiunto, dovrei conseguentemente estendere la mia scelta anche ad altri candidati dei due partiti, con cui non ho mai parlato ed, oltretutto, so non essere di idee liberali. Rammento che l’art. 48 della Costituzione afferma: «Il voto è personale ed uguale, libero e segreto. Il suo esercizio è un dovere civico». Si discusse molto in sede di Costituente su tale formulazione tra chi voleva sancire che il voto è obbligatorio e coloro che volevano invece il voto solo come dovere puramente morale e si trovò alla fine una soluzione di compromesso. Non vi è alcuna sanzione conseguente al mancato esercizio; credo comunque che vada distinto il caso di chi si è disinteressato ab initio della contesa elettorale da chi – come me – ne ha seguito con grande attenzione e delusione gli sviluppi. In questa seconda ipotesi ritengo valga la precisazione fatta dalla Corte Costituzionale l’unica volta in cui, a quanto mi risulta, si è occupata dell’argomento: «... per l’art. 48 della Costituzione l’esercizio del diritto di voto è un dovere civico, il non partecipare alla votazione costituisce una forma di esercizio del diritto di voto significante solo sul piano socio-politico» (così Corte Costituzionale sentenza 4/5/2005 n. 173). Potrei optare per questa tipologia di «non partecipazione», cui spesso si ricorre in occasione di referendum. Mi resta un’ultima alternativa: recandomi al seggio con mia moglie, sussurrarle sensualmente «Ti regalo il mio voto, dimmi che segno debbo fare sulla scheda», seguire le indicazioni e sulla strada del ritorno, sentendomi come Des Grieux nella Manon di Jules Massenet, cantarle «Vous êtes la maîtresse de mon coeur!».