Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
La conquista in chat e poi la ricatta: «Pagami o pubblico le tue foto hot»
Arrestato un pregiudicato che ricattava le donne sul web. I carabinieri: state attente
Un’amicizia virtuale coltivata su Facebook si è rivelata un boomerang per una donna della Bassa Padovana che è stata costretta a versare ingenti somme di denaro a un giovane conosciuto online per evitare che fossero divulgate le sue foto hot.
I carabinieri del comando provinciale di Padova hanno arrestato martedì pomeriggio Antonio Verdicchio, 29enne pregiudicato di origini campane ma residente in provincia di Firenze, che ha estorto 3.600 euro con minacce e ricatti a una padovana (e forse ad altre donne). La vicenda è iniziata lo scorso dicembre: la donna riceve una richiesta di amicizia sul noto social network e la accetta. Comincia così una fitta corrispondenza di messaggi, prima sulla chat online e poi, una volta presa confidenza, attraverso i cellulari. Col tempo l’amicizia tra il giovane e la padovana si rafforza: la base di tutto è la fiducia che quello sconosciuto riesce a conquistarsi giorno dopo giorno. L’uomo è sempre gentile e affettuoso. Usa sempre la frase giusta al momento giusto. E dalla semplice foto di un tatuaggio si arriva a immagini molto più esplicite. La stima e la fiducia della donna nei confronti di Verdicchio che la donna si lascia andare alle richieste più concrete. Inizialmente l’uomo si limita a chiedere un prestito. Chiede gentilmente due ricariche telefoniche da 20 euro, poi, spontaneamente, ottiene altri 100 euro su una Postepay. Alla quarta richiesta di denaro la donna però inizia a dubitare della buona fede del suo amico virtuale e rifiuta ulteriori accrediti.
È a quel punto che l’uomo cambia strategia e per farsi consegnare altro denaro comincia a minacciarla. «Se non mi dai i soldi che ti ho chiesto pubblico online le tue foto e i tuoi video». Il riferimento è ai frame erotici che gli erano stati mandati qualche tempo prima quando il rapporto sembrava sincero. La donna impaurita inizia a versargli dei soldi, fino a raggiungere la cifra di 3.600 euro. L’estorsione è continuata fino all’inizio di febbraio, quando stanca e disperata, la padovana si è presentata alla compagnia dei carabinieri di Este per denunciare tutta la vicenda.
Il consiglio I carabinieri invitano le donne in difficoltà a non dare confidenza agli amici «virtuali»
I militari, coordinati dal pm di Rovigo Andrea Girlando, hanno monitorato il profilo social dell’uomo, il suo numero di telefono e controllato i movimenti nella prepagata, dandogli un’identità: quella di un pluripregiudicato che ieri è stato portato nel carcere di Firenze. Durante la perquisizione domiciliare sono stati sequestrati tre computer, alcune chiavette usb e una carta di credito. Le indagini proseguiranno per chiarire quante altre donne siano cadute nella stessa trappola. «Questa è una brillante operazione che parte dalla Toscana e arriva in Veneto- spiega il colonnello Oreste Liporace, comandante provinciale dei carabinieri di Padova - avviene a ridosso della festa della donna ed è quasi logico pensare che il bersaglio siano solo soggetti deboli. In realtà ci sono due grandi momenti nella vita delle donne, quello della giovinezza, quando si affacciano nel mondo dei grandi, e quello di chi passa una fase critica attaccandosi a soggetti che le attirano verso nuove amicizie. L’Arma ha sempre avuto un occhio di riguardo per le violenze di genere e proprio per la festa della donna vogliamo invitare a non avere contatti occasionali sulla rete. Ora stiamo cercando di capire quanti altri adescamenti questa persona sia riuscita a compiere, visto che aveva una corposa agenda. La cosa più importante è quella di non aprire la rete agli sconosciuti ed è un discorso che vale soprattutto per le minorenni».