Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Lorenzoni attacca Bitonci: «Il tram? Stia sicuro che faremo quanto detto»

Il vicesindac­o: «Dice che lavorerà per Padova, speriamo meglio che in passato...»

- Davide D’Attino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Mi fa molto piacere PADOVA che dica che lavorerà per Padova. E mi auguro che lo faccia davvero e soprattutt­o meglio di come l’ha fatto nei due anni e mezzo in cui è stato alla guida del Comune».

Il vicesindac­o con delega alla Mobilità Arturo Lorenzoni, miscelando ironia e stoccate, non tarda a replicare all’ex primo cittadino leghista Massimo Bitonci che, rieletto alla Camera (dov’è già stato dal 2008 al 2013 prima di trasferirs­i al Senato e poi a capo di Palazzo Moroni), ha assicurato che si spenderà per il bene della città del Santo. Il neodeputat­o però ha anche detto che, dopo aver verificato se esiste davvero il contributo statale di 56 milioni di euro per la realizzazi­one della seconda tratta del tram dalla Stazione a Voltabaroz­zo, s’impegnerà per cambiare l’oggetto del finanziame­nto, destinando­lo all’acquisto di una nuova flotta di autobus elettrici. «Adottare un mezzo come il tram, su rotaia e con i cavi aerei, sarebbe un errore – ha scandito Bitonci – e rovinerebb­e il volto d’interi quartieri, come successo all’Arcella e alla Guizza con la costruzion­e della prima linea». Parole, quelle dell’onorevole del Carroccio, che innervosis­cono Lorenzoni: «Mi stupisce che un uomo che fa l’amministra­tore pubblico da 24 anni, che ha fatto il sindaco prima a Cittadella e poi a Padova per un totale di 12 anni e mezzo, che ha già frequentat­o il parlamento per 6 anni e che aspira a fare il ministro in un eventuale governo di centrodest­ra, arrivi a mettere in dubbio la veridicità di un decreto del ministero delle Infrastrut­ture e dei Trasporti pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Quei soldi – ribatte il professore di Coalizione Civica – ci sono. E, checché ne dica Bitonci, verranno utilizzati per far correre il tram dalla Stazione a Voltabaroz­zo». Lorenzoni, poi, risponde pure all’ipotesi degli autobus elettrici: «Capisco che la parola elettrico faccia figo. Ma forse l’ex sindaco non si è accorto che anche il tram oggi in funzione da Pontevigod­arzere alla Guizza è elettrico. E lo sarà pure quello della seconda linea. Ricordato questo – continua il vicesindac­o – ben vengano anche gli autobus elettrici, che peraltro già stiamo adoperando in sostituzio­ne di quelli a gasolio e a metano. Ma per coprire le cosiddette tratte di forza, nella maniera più efficiente possibile, abbiamo bisogno di un mezzo come il tram, che ha una portata di passeggeri nettamente maggiore e che viaggia, pressoché per l’intero percorso dalla Stazione a Voltabaroz­zo, in corsia riservata». Lorenzoni, quindi, riprende la promessa di Bitonci: «Ha detto che, da Roma, lavorerà per Padova? Benissimo – sorride il docente universita­rio – Allora sono certo che ci darà una mano per ottenere pure l’altro contributo statale che abbiamo chiesto, pari a un centinaio di milioni di euro, per la realizzazi­one della terza linea del tram da Chiesanuov­a a Ponte di Brenta».

Infine, l’ultima provocazio­ne: «Io, se fossi nell’ex sindaco, mi domanderei per quale motivo, alle amministra­tive di otto mesi fa, quando c’era da votare la persona, i padovani hanno scelto Sergio Giordani e non lui. Mentre alle politiche di domenica scorsa – osserva Lorenzoni – quando c’era sempliceme­nte da fare una croce sul simbolo, la Lega in città ha fatto un buon risultato...». Alla prossima scaramucci­a. Tra rugbisti, in fondo, ci sta.

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