Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Lattebusche, l’eccellenza «Radical Green» del latte a km 0 e bio
L’azienda veneta riconosciuta come modello . «Usiamo materia prima locale e salviamo la montagna»
Il latte per far vivere la montagna, per combattere lo spopolamento, e per fare più verde il territorio. Premio Radical Green alla prima edizione, ora partner della manifestazione ed esempio di eccellenza e sostenibilità. Sei premi conquistati, in materia di ambiente. Nel 2016 Lattebusche è stata anche selezionata tra le 10 migliori imprese per la categoria sostenibilità ambientale e aziendale della European business Award. È stata Veneto Award per responsabilità sociale lo scorso anno. Insomma l’impegno della latteria partita da Busche di Cesiomaggiore, diventato un simbolo di tutela del prodotto, della filiera produttiva e dell’ambiente, è stato più volte indicato come punto d’arrivo per chi si occupa di impresa sostenibile.
«Siamo un’azienda – spiega Matteo Bortoli, responsabile del marketing strategico di Lattebusche – che ha sempre cercato di vivere in armonia con l’ambiente e di crescere con il territorio che la circonda. La gestione degli stabilimenti è improntata alla massima cura nel ridurre l’impatto ambientale e alla riduzione dei consumi». Un impegno che diventa concreto nel lavoro quotidiano attraverso l’eliminazione degli imballi secondari, la riduzione delle emissioni che possono creare mutazioni di clima e più in generale il sostegno all’economia locale. «Tutto quello che è inquinamento abbiamo cercato di azzerarlo o ridurlo. I dati testimoniano un continuo miglioramento sul fronte dell’abbattimento dell’impatto ambientale – prosegue Bortoli – usiamo energie da fonti rinnovabili. Chiaramente abbiamo i pannelli solari ma puntiamo anche sul recupero di energia da una produzione all’altra. Il calore di una produzione viene utilizzato per un’altra, tutti gli impianti sono ottimizzati in questo senso».
Altro aspetto caratterizzante per Lattebusche è l’uso di latte che proviene esclusivamente dal territorio limitrofo agli stabilimenti di produzione. In questo modo la movimentazione su gomma per rifornire la materia prima è comunque limitata, circostanza che contribuisce ad abbattere i livelli di emissione in atmosfera.
Un’attenzione per l’ambiente che del resto è essenziale per chi produce formaggi con Denominazione di origine Protetta. «Nel nostro core business di Lattebusche ci sono i formaggi Dop: Piave, Grana padano, Asiago e Montasio, oltre alle specialità casearie tipiche, il latte alta qualità lo yogurt e ora anche il latte biologico di montagna».
La scelta di utilizzare il latte dei soci produttori ha permesso di sostenere la filiera agricola locale e agricoltura di montagna in particolare. «Siamo convinti che quando si tutela l’ambiente, quando l’agricoltura contribuisce alla manutenzione alla cura, a beneficiarne sono tutti, in questo senso va visto anche il nostro impegno con il sostegno alle associazioni locali, che selezioniamo con estrema cura».
L’ultima svolta per Lattebusche è la scelta, nella latteria di Padola, di puntare su un latte biologico di montagna. «Un sostegno all’economia locale e un impegno contro lo spopolamento».
L’orizzonte «bio» L’ultima svolta è l’uso di latte biologico di montagna: «Impegno anti spopolamento»