Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Un visionario, unì coraggio e competenza»
L’ultimo omaggio, anche se involontario, risale a lunedì sera, quando Max Biaggi, ospite di Fabio Fazio a «Che fuori tempo che fa», ha fatto il suo ingresso nello studio in sella all’amata Aprilia sulla quale vinse il primo mondiale. Ma ieri in tanti hanno voluto omaggiare Ivano Beggio, l’uomo che ha reso grande il marchio di Noale. «Ha perso l’ultima corsa, ma per tutta la sua vita è stato un vincente», lo ricorda il presidente del Veneto Luca Zaia. «Le produzioni hanno segnato un’epoca per il motociclismo e, più in generale, per l’imprenditoria veneta che trovò in lui un capitano d’industria appassionato e indomabile, al punto di sfidare sul mercato i vari colossi giapponesi». Roberto Colaninno, presidente di Piaggio (che nel 2014 ha rilevato Aprilia) parla di un imprenditore che «ha saputo unire alla competenza e al coraggio, la creatività e la passione genuina per la moto. È stato un visionario. E la combinazione straordinaria di questi fattori gli ha permesso di creare, praticamente dal nulla, una delle più belle storie dell’industria motociclistica italiana, dando vita a un sogno». Infine, una promessa: «Continuare a far correre e crescere il marchio Aprilia nel mondo - assicura Colaninno - è il modo migliore per onorarne il ricordo». Colpito dalla morte di Beggio, anche il presidente Confindustria Veneto, Matteo Zoppas: «Viene a mancare un grande imprenditore, ambasciatore dell’eccellenza italiana nel mondo e, allo stesso tempo, una persona con la quale condividevo la grande passione sportiva per il motociclismo». «Orgoglioso del made in Italy» lo definisce il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. «Ha sempre vissuto con grinta e passione, trasferendo nell’impresa i suoi valori, sapendo cogliere anche le sfide dell’innovazione».