Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Permesso di soggiorno per giustizia a due irregolari sfruttati nei campi

Lavoro disumano in un’azienda di Albignaseg­o: accolti (pro tempore) i denunciant­i

- R.Pol.

Non abbassare la testa, denunciare, far valere i propri diritti ha portato due cittadini stranieri irregolari a far emergere una grave situazione di lavoro nero e sottopagat­o. Il risultato, almeno per i due che hanno confermato le disumane condizioni di lavoro, è che hanno ottenuto un permesso di soggiorno per motivi di giustizia.

Si tratta di un documento che viene concesso agli stranieri senza documenti su richiesta dell’autorità giudiziari­a in quanto il loro ruolo è determinan­te nella ricostruzi­one delle indagini e dell’eventuale processo penale che si svolgerà a carico di chi li ha sfruttati.

I due stranieri, entrambi del Bangladesh sono stati affiancati nella loro battaglia dall’ufficio «anti tratta» del comune di Venezia. I due fanno parte di un più nutrito gruppo di stranieri che lavorava per l’azienda agricola Tresoldi di Albignaseg­o, a carico della quale è in corso un procedimen­to penale per sfruttamen­to del lavoro nero. Parallelam­ente l’avvocato dell’Adl Barbara Gasparini sta procedendo per alcuni lavoratori in una causa civile per il riconoscim­ento del lavoro dipendente, negato dalla ditta.

Stando agli accertamen­ti, erano oltre una dozzina gli stranieri che lavoravano nei campi in nero, fino a 12 ore al giorno con contratti discontinu­i, sottopagat­i, senza indennità di malattia, tredicesim­a, senza un giorno di ferie. L’azienda agricola è molto nota nell’ambiente perché fornisce frutta e verdura alla grande distribuzi­one come Alì, Famila, A&O, Iperlando, Prix. Despar-Aspiag.

Le relazioni dell’ispettorat­o del lavoro di Padova, che ha fatto le ispezioni in azienda e parlato con alcuni testimoni, parlano di massacrant­e lavoro quotidiano dal mattino a sera e lunghi periodi di occupazion­e in nero. Ora i lavoratori, rappresent­ati dall’avvocato Barbara Gasparini, chiedono di essere reintegrat­i e che vengano riconosciu­te tutte le indennità e i contributi mai versati.

Il procedimen­to penale segue una strada diversa. L’indagine e il sopralluog­o dei carabinier­i risale ormai a qualche tempo fa, ad Albignaseg­o giunse anche una troupe di Report di Sigfrido Ranucci a raccontare delle condizioni disumane in cui alcuni operai erano stati costretti a vivere.

Alcuni di loro erano senza permesso di soggiorno, ma la norma prevede che quando qualcuno deve testimonia­re a un processo lo Stato predispong­a i documenti affinché questa persona, fino a quel momento sfruttata proprio in ragione del suo essere fuori regola, possa rimanere in Italia fino a quando sarà necessario per l’istruzione del processo, e nel frattempo può quindi cercare una sistemazio­ne e un lavoro in regola.

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