Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Onoranze funebri privatizza­te Licenziati quattro dipendenti

I sindacati e il Pd attaccano Asm e Comune: patti traditi sull’occupazion­e

- Natascia Celeghin (A.A.)

Giornata in chiaro scuro per i lavoratori di Palazzo Nodari e di una delle ex aziende partecipat­e del Comune di Rovigo, «Asm Onoranze Funebri Srl». Da una parte il pagamento del salario accessorio, dopo anni di attesa, ai 270 dipendenti comunali dopo la risoluzion­e del contenzios­o apertosi con il Mef (ministero dell’Economia e Finanza) che li aveva bloccati. Dall’altra la cattiva notizia dell’avvenuto licenziame­nto, per motivi economici, di quattro dipendenti su dodici dell’ex municipali­zzata venduta, dopo il voto favorevole del consiglio comunale a luglio 2017, su indicazion­e dell’amministra­tore di «Asm» Alessandro Duò.

Sul fronte del contenzios­o col Mef, i dipendenti municipali sono stati pagati con una prima tranche già nello stipendio del dicembre scorso. «Abbiamo già pagato le indennità del 2015 ai dipendenti per un totale di 65 mila euro mentre non spettava nulla ai dirigenti come indennità di risultato — ha spiegato ieri l’assessore alle Risorse Umane, Gianni Saccardin — Abbiamo inoltre già fatto richiesta di avanzo di bilancio per liquidare anche la produttivi­tà del 2016, con 122 mila euro per i dipendenti e 13 mila euro circa per l’indennità di risultato dei dirigenti».

Il Comune di Rovigo, dopo il controllo del ministero sui pagamenti a dipendenti e dirigenti nel 2012 non aveva provveduto a versare l’indennità accessoria per gli anni successivi, ritenendo che in precedenza era stato pagato troppo. Dopo una battaglia con i sindacati durata anni — e destinata a proseguire — i lavoratori sono stati pagati in totale, su decisione del Comune di Rovigo con 187 mila euro di indennità ricevendo a testa 240 euro a dicembre e 450 euro circa nel salario tra maggio e giugno prossimi.

«Un totale di circa 700 euro a testa, una miseria rispetto a quello che avevamo chiesto noi sindacati, provando a ottenere 200 mila euro in più — tuona Paolo Zanini della Cgil Rovigo — Consultati i nostri legali siamo pronti a continuare la battaglia che ha leso i diritti dei lavoratori».

Intanto licenziati quattro dipendenti dell’ex «Asm Onoranze Funebri», ora di proprietà del Gruppo privato bresciano Lorandi, società bresciana e operativa nel medesimo settore. «Un massacro sociale annunciato e la responsabi­lità è tutta politica, dopo le bugie del sindaco Massimo Bergamin e del presidente di Asm Spa Alessandrò Duò — affonda Davide Benazzo (Fp-Cgil), insieme a Cisl e Uil — Con un’alzata di mano da parte della maggioranz­a in consiglio comunale si deciso sul futuro di quattro famiglie».

Benazzo specifica: «L’azienda non era in perdita quando è stata venduta, o meglio svenduta, per circa 650mila euro. Ora il privato ha tutto l’interesse al profitto. Siamo pronti a impugnare i licenziame­nti in tutte le sedi».

Ci va giù pesante anche la consiglier­a comunale dem di opposizion­e, Giorgia Businaro: «Bergamin e Duò sono i responsabi­li. Lo avevamo detto, non ci hanno ascoltato. Ci avevano assicurato non sarebbe successo nulla al personale dopo la cessione».

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