Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Avvocato della Provincia degradato e ruolo attribuito a un dirigente senza titolo

- A. A.

«La Provincia spende troppi soldi dei cittadini in cause legali». A portare l’attacco al presidente di Palazzo Celio, Marco Trombini è il consiglier­e provincial­e leghista Michele Aretusini. L’esponente del Carroccio fa riferiment­o a un procedimen­to che partirà il prossimo 6 aprile davanti al giudice del Lavoro e che vede come contendent­i la Provincia e l’ex avvocato di Palazzo Celio, Licia Paparella. Ex nel senso che la causa riguarda il demansiona­mento della profession­ista e l’affidament­o ad interim dell’Avvocatura della Provincia al direttore generale Maria Votta Gravina, non iscritta all’Albo degli avvocati. Da qui la decisione della Paparella (avvocato Gianluca Ballo) di rivolgersi al giudice del Lavoro perché accerti la legittimit­à della soppressio­ne della sua profession­alità e la conseguent­e decisione di Palazzo Celio di rivolgersi al legale padovano Enrico Minnei per resistere in giudizio. Una vertenza, quella che inizierà il prossimo 6 aprile, che ha innescato gli strali del consiglier­e del Carroccio Aretusini. «L’avvocato dell’ente locale — afferma Aretusini — fa causa alla Provincia e quest’ultima nomina un legale esterno stanziando la cifra di 10.500 euro. Soldi pubblici, dei cittadini». Per l’esponente leghista il riflesso politico della causa di lavoro sull’amministra­zione che guida Palazzo Celio è evidente: «Ente mal governato e litigioso, con forti malesseri interni. A rimetterci continuano a essere i polesani che vedono i loro denari spesi in cause come questa». Dal presidente della Provincia Marco Trombini un secco «no comment». Nessun commento anche da Licia Paparella, «per spirito di servizio e rispetto nei confronti della Provincia».

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