Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Strangolato dalla fascetta, ancora un mistero
Villadose, autopsia sull’artigiano moldavo senza certezze. Il suicidio resta in campo
Nessun colpo di scena. In attesa degli esiti definitivi, l’autopsia di ieri sul corpo del 32enne moldavo Alexei Boldurescu, il lattoniere residente nel comune polesano trovato strangolato con una fascetta da elettricista alle 2 di martedì notte in via Verdi vicino al suo furgone «Nissan», non ha ribaltato lo scenario fin qui ipotizzato dagli inquirenti: il suicidio dell’uomo.
Anche la tenaglia trovata attaccata alla fascetta che ha strangolato Boldurescu troverebbe una spiegazione: il 32enne, sentendosi soffocare, ha cercato di liberarsi senza riuscirvi. Sempre secondo questa ricostruzione, le tre fascette che legavano i piedi di Boldurescu sarebbero state posizionate dal moldavo con l’obiettivo di impedirgli ogni movimento durante l’azione suicida.
Il quadro complessivo però non è nitido. Poco distante dal cadavere i carabinieri hanno trovato un’altra fascetta da elettricista, chiusa su sé stessa. La presenza di un carico di pellet sopra il furgone del 32enne che, poche ore prima, aveva detto alla moglie che sarebbe andato a prendere quel materiale. Un comportamento non congruente con una volontà suicida. Da qui la decisione della Procura di togliersi ogni dubbio e disporre l’autopsia eseguita ieri.
A dare l’allarme ai carabinieri la moglie dell’uomo non vedendolo rientrare a casa. Ai militari dell’Arma la donna, sua connazionale, ha detto che il consorte, padre di un bimbo piccolo, di recente stava soffrendo problemi economici. Ovvero delle fatture che non riusciva a incassare dai clienti come titolare di una piccola ditta che si occupava di ristrutturazioni, verniciatura e potatura piante.
Le ricerche sono terminate alle 2 di martedì notte, quando il cadavere dello straniero è stato scoperto all’esterno del suo furgone in via Verdi, una strada molto buia non distante dall’abitazione dell’uomo.