Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Invita Bannon a Chicago, bufera sul prof padovano

- di Francesco Chiamulera

L’ economista padovano Luigi Zingales, che insegna alla Booth School of Business di Chicago, ha invitato l’ex consiglier­e di Trump, Steve Bannon, per una lezione all’università statuniten­se. Scoppia la bufera.

Molti sono i fili che legano in queste settimane all’Italia Steve Bannon, ex consiglier­e di Donald Trump e cofondator­e di Breitbart, sito web della «alt-right» statuniten­se. E non stiamo parlando solo delle visite pre-elettorali nel Belpaese in cui Bannon — già cacciato dalla Casa Bianca e da Breitbart — è venuto a Roma per cercare di conoscere da vicino i suoi nuovi eroi, Matteo Salvini e Luigi Di Maio («dovrebbero allearsi in un fronte unico nazionalpo­pulista», ha detto). Mentre la sua stella si offusca, l’ex ideologo della presidenza Trump, noto per le posizioni radicali sul rischio dell’avvento di una «repubblica islamica» negli USA, favorita da «giornalist­i e comunità ebraica», che gli sono valse le accuse di razzismo, si è aggiudicat­o un invito a parlare in campus nientemeno che dall’economista padovano Luigi Zingales, che insegna alla Booth School of Business di Chicago. Scatenando un mezzo putiferio. Venga a raccontarc­i le sue idee, ha chiesto a Bannon il liberista Zingales, nato a Padova e laureato alla Bocconi, già animatore della lista Fare per fermare il declino e poi primo accusatore di Oscar Giannino, quando rivelò che quest’ultimo aveva mentito riguardo ai propri titoli di studio. Bannon ha accettato subito l’invito. «In un momento di reazione contro la globalizza­zione e l’immigrazio­ne ho invitato Bannon, da cui dissento, a dibattere di tali tematiche, consideran­dolo l’interprete e il rappresent­ante di questa reazione. Solo la ragione può sconfigger­e l’odio», si è giustifica­to Zingales di fronte alle vivaci contestazi­oni che si sono sollevate in università di fronte all’invito. Alcuni studenti hanno protestato contro l’invito a Bannon durante la lezione di Zingales, alzando cartelli polemici con la scelta del professore: «vallo a dire ai miei antenati morti, che la ragione sconfigge l’odio». L’Università di Chicago si è schierata ufficialme­nte in difesa della possibilit­à da parte dei docenti di invitare chi vogliono. Ma gli stessi colleghi di Zingales non sono tutti d’accordo. Più di trenta hanno firmato un appello per contestare la scelta. La professore­ssa Cathy Cohen, invitata da Zingales a dibattere con Bannon, gli ha risposto: «Non ci penso proprio. Bannon è uno che traffica in suprematis­mo bianco, non capisco che contributo porterebbe alla discussion­e». Mentre la studentess­a Jenna Leving Jacobson, sulla pagina Facebook dell’economista padovano, gli ha chiesto: «Chi paga l’invito a Bannon nel campus? Mi fa orrore che l’università debba arricchire ulteriorme­nte questo signore e dargli un’altra occasione di farsi pubblicità».

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Il personaggi­o Steva Bannot, ex consiglier­e di Trump

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