Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Quattro licenziamenti alle Onoranze funebri Un imprenditore: necessari Inferociti i sindacati
Continuano le polemiche per i quattro lavoratori licenziati dal nuovo proprietario privato, il Gruppo Lorandi (colosso bresciano nella produzione di cofani e bare) che a fine 2017 ha acquistato l’ormai ex azienda municipalizzata «Asm Onoranze Funebri» di cui il Comune di Rovigo era principale proprietario. La vendita su indicazione del presidente di «Asm Spa», Alessandro Duò e del sindaco Massimo Bergamin con voto favorevole della sua maggioranza in consiglio comunale a luglio 2017.
Il presidente del consiglio comunale Paolo Avezzù comunica di aver ricevuto un messaggio da un imprenditore del settore delle onoranze funebri che vuol restare anonimo. «Mi dispiace per queste persone che hanno perso il lavoro, ma bisogna fare delle considerazioni: 460 mila euro (pagati dalla Lorandi, Ndr) per un azienda che non produce utili, senza asset, senza brevetti, senza immobili, con macchine che hanno 15 anni e con dipendenti in eccesso da liquidare mi sembra un prezzo esagerato, altroché svendita» scrive l’imprenditore ad Avezzù.
E continua: «Non è giusto che nel 2018 ci sia ancora questa disparità tra lavoratori pubblici e privati. Le tutele devono essere uguali per tutti. Mi risulta che era stato proposto un vincolo di 5 anni per i dipendenti, cioè chiunque avesse comprato l’azienda avrebbe dovuto tenersi i dipendenti per quel periodo. I lavoratori hanno rifiutato perché ne pretendevano 15 di anni. Assurdo. Come fa un’impresa a garantire lavoro a tutti per 15 anni?».
Pronta la replica del sindacalista Davide Benazzo (Fp Cgil). «Bugia pazzesca tutto ciò e Avezzù, che non è il signor qualunque a Rovigo, si vergogni a divulgare simili messaggi che agitano solo le acque — attacca — La parte finale del messaggio poi è offensiva. Quando siamo andati dal prefetto per questo caso,era già uscito il bando di vendita, mentre stavamo provando a trattare di anni ne avevamo chiesti tre. E Avezzù conosce tutti i documenti che abbiamo presentato».