Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bpvi, richiesta-bis di rinvio a giudizio per gli indagati
Crac Bpvi, nuova richiesta di rinvio a giudizio, stavolta sul secondo filone d’indagine, per gli imputati già in udienza preliminare. Ostacolo alla vigilanza di Bankitalia e Bce, nell’ispezione 2014 in vista degli stress test, e di Consob, sull’aumento di capitale 2014: queste le nuove accuse a cui risponderanno a vario titolo l’ex presidente Gianni Zonin e gli ex manager. Procedimento-bis che verrà assorbito nel primo già in corso, per aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto. Il giudice Roberto Venditti non a caso a metà febbraio aveva «congelato» l’udienza preliminare fino al 21 aprile, per incorporare i due filoni in un unico procedimento ed evitare due processi agli stessi imputati. I nomi sono già noti: Bpvi in liquidazione, gli ex presidente Gianni Zonin, direttore generale, Samuele Sorato (posizione stralciata per motivi di salute e che probabilmente rimarrà procedimento separato), consigliere Giuseppe Zigliotto, i tre vicedirettori generali Emanuele Giustini, Andrea Piazzetta e Paolo Marin, e il dirigente ai documenti contabili, Massimiliano Pellegrini.
Indagati a cui gli ex risparmiatori chiederanno i danni, ora anche per gli altri episodi. Per l’udienza del 21 aprile c’è da aspettarsi (legali e associazioni sono al lavoro) che le poco più di cinquemila parti civili già costituite (e ammesse) si ricostituiscano. Saranno invece limitate quelle ammesse per il reato (contestato a Sorato, Giustini e Bpvi) di ostacolo alla Consob, finito a Milano e rispedito a Vicenza dalla Cassazione, su cui i pm Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori avevano chiesto e ottenuto il sequestro di 106 milioni di euro (eseguito poi solo per la banca). Soldi, con una condanna definitiva, che potrebbero esser redistribuiti tra un centinaio di soci, per la procura legittimati a chiederli perché coinvolti nell’aumento di capitale 2014. L’altra accusa riguarda invece tutti gli imputati, banca compresa.