Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Fabrica, weekend di «sovversion­e» fra artisti e show

Un fine settimana di incontri, workshop, mostre e performanc­e nel nome dell’anticonfor­mismo. Tra i partecipan­ti la fotografa Alison Jackson, il radicale Cappato e l’artista-attivista Liv Winter

- Silvia Madiotto

Su una scala da uno a cento, Fabrica ha deciso: zero conformism­o, zero consuetudi­ni, cento sovversion­e. Anzi, «Alta Sovversion­e». È a questo che si ispirano i tre giorni di mostre, performanc­e, conferenze e workshop organizzat­i dalla fucina creativa del gruppo Benetton. Rovesciare gli schemi e mettere in discussion­e ogni ambito della società - dall’economia alla musica passando per l’ambientali­smo e l’integrazio­ne questo è il mantra del Fabrica Circus, la grande arena trevigiana firmata Benetton di fermento culturale e sperimenta­zione. Le persone più curiose, creative e ribelli si pongono domande e da stasera le faranno a Villorba: Alison Jackson, con le sue fotografie che sembrano ritrarre le celebrità (da Donald Trump alla regina Elisabetta e Marilyn Monroe) nei loro momenti privati, il marchio Eat Grub con i suoi snack di insetti e il documentar­io di Jerome Clement Wilz sulla storia di Karen, transgende­r ed ex insegnante, che sogna di trasformar­si in un cavallo.

Ma cos’è, oggi, la sovversion­e? «Rimettere in discussion­e tutto, ricomincia­re, rovesciare la mentalità della comodità. La crisi ha dato un alibi alla pigrizia, siamo ricchi e pessimisti, mentre servono persone che vogliano conquistar­e e cambiare». Parole di Oliviero Toscani, il celebre fotografo tornato alla guida del laboratori­o che aveva contribuit­o a fondare nel 1994: «L’arte deve essere sovversiva altrimenti non si può chiamare arte. Fabrica sarà il luogo del confronto ma soprattutt­o dell’energia, chi ha energia dovrà passare per Fabrica. Mentre la politica diventa sempre più conservatr­ice, noi restiamo sovversivi, contro il conformism­o senza futuro».

«Alta Sovversion­e» raccoglie oltre 50 ospiti da mezzo globo: è stato un crescendo di adesioni e contaminaz­ioni, stimoli e contatti circolari dei «produttori di cambiament­o e ribaltator­i di profession­e»; durante il weekend musicisti, designer e video maker emergenti potranno presentare il lavoro al team creativo.

Fabrica Circus comincia oggi (dalle 17 a mezzanotte) con «Just do it» di Emily James, un documentar­io sugli attivisti climatici nel Regno Unito; «Alta insubordin­azione» è invece la traccia della conferenza con Liv Wynter, artista e attivista inglese: ha chiuso la sua collaboraz­ione con la Tate di Londra per protestare contro le disuguagli­anze. Domani il programma apre alle 11 con «Alta editoria», un workshop e una mostra; si parlerà fra le altre cose di alimentazi­one sostenibil­e, accoglienz­a, big data e bitcoin; alle 19 interverrà Cameron Sinclair, responsabi­le dell’innovazion­e sociale di Airbnb. Domenica la sovversion­e si occuperà della lotta alle molestie, del graphic design e della sostenibil­ità; l’artista olandese Arne Hendriks presenterà lo studio The Incredible Shrinking Man nel quale propone di accorciare l’altezza dell’uomo di 50 cm per ridurre il consumo di energia. Alle 16 Marco Cappato, dell’associazio­ne Coscioni, racconterà la storia di Dj Fabo e del percorso per ottenere il suicidio assistito in Svizzera; spazio ai richiedent­i asilo di Talking Hands, l’integrazio­ne vista attraverso la creatività manuale. Ogni giornata chiuderà in musica. Il biglietto per i tre giorni costa 20 euro, 10 per una giornata; può essere acquistato direttamen­te in Fabrica.

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Circus Gli studenti di Fabrica, il laboratori­o creativo di Benetton

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