Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Jet sospetto» Partono i caccia da Istrana
I due caccia decollati dalla base trevigiana. Di stanza da un anno
jet francese che non si era identificato mentre volava sopra la Lombardia ha fatto scattare l’allarme antiterrorismo. Partono i caccia dalla base di Istrana: boati nei cieli, panico nei cieli del Nord Italia.
Per la prima volta da quando sono dislocati nella base di Istrana, due caccia F-2000 Eurofighter ieri mattina sono decollati non per un’esercitazione ma per una missione. Quella di intercettare un Boeing 777 dell’Air France che, partito dall’isola di Reunion e diretto a Parigi, mentre sorvolava l’Italia settentrionale ha perso il contatto radio con l’agenzia italiana del traffico aereo. Si è temuto che l’aereo, con bordo oltre 300 persone, potesse essere stato dirottato o preda di un attacco terroristico.
Subito è partito l’ordine di «scramble», una procedura di decollo immediato d’allarme dei due caccia che, per ridurre al minimo i tempi d’intervento, hanno superato la barriera del suono, provocando i boati avvertiti da Aosta a Bergamo che hanno scatenato il panico.
Intercettato l’aereo, identificato e verificato che ripristinasse i contatti con le agenzie di volo, i due caccia sono tornati alla base trevigiana, dove sono presenti dal gennaio 2017 quando qui è stata dislocata una cellula del servizio di sorveglianza, identificazione e controllo garantito dal Gruppo «Dami» di Poggio Renatico, dal Gruppo Radar di Licola, dal Quarto Stormo di Grosseto, dallo Stormo di Bari e dallo Stormo di Trapani.
I caccia decollati ieri, dipendono direttamente dal Quarto Stormo e non dal comando di Istrana. La base trevigiana è stata attivata nel 1953 e da allora ospita il 51mo Stormo, unico reparto di volo in Italia a essere equipaggiato con i velivoli Amx e che opera con due Gruppi Volo: il 132mo con capacità di ricognizione fotografica e il 101mo con il compito primario di conversione operativa sulla linea Am-X. Il comando, dal 2016, è affidato al colonnello David Morpurgo. Oltre a mantenere un elevato livello addestrativo in ambiente nazionale e Nato, lo Stormo opera per il ripristino e il mantenimento della pace e la sicurezza nei principali contesti di crisi. A partire dal 14 giugno 2016 alcuni velivoli sono rischierati in Kuwait, quale contributo italiano Task Force Air della missione di contrasto all’Isis «Prima Parthica», con le funzioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione. Un migliaio i piloti e i tecnici che lavorano nella base, totalmente integrata nel territorio e nell’immaginario dei trevigiani. I decolli dei caccia sono sempre uno spettacolo che fa stare col naso all’insù.