Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Foiba Rossa, ancora accuse e rimpalli Donazzan: «Bo e Comune latitanti»

Fumetto sulla Cossetto, l’assessore accusa. Il rettore: in ateneo mai eventi politici

- Alessandro Macciò

La presentazi­one del fumetto sulla storia di Norma Cossetto, prevista ieri nella residenza Esu Ederle di via Belzoni e cancellata dopo le proteste di alcune associazio­ni studentesc­he, si farà a Venezia e non a Padova. L’annuncio arriva da Massimo Giorgetti, vicepresid­ente del Consiglio regionale, che ha fissato un nuovo incontro il 4 aprile «nella casa dei veneti»; la spiegazion­e è affidata all’assessore regionale Elena Donazzan, che definisce Padova «una città ricattata dalla violenza di una minoranza estremista, dove non c’è libertà di pensiero e di espression­e»; a rincarare la dose ci pensa il giornalist­a Fausto Biloslavo, ospite annunciato dell’evento cancellato, che nella città del Santo riscontra «un’enclave ferma agli anni di piombo».

Ieri infatti la vicenda del fumetto «Foiba rossa» è finita al centro di una conferenza stampa nella sede Esu di via Ospedale, blindata da polizia e carabinier­i; Donazzan ha puntato il dito contro le sigle studentesc­he «riconducib­ili alla Marzolo occupata», ma anche e soprattutt­o contro Comune e Università. «Non ho sentito una parola di condanna - dice Donazzan -. Un movimento che sostiene la giunta (Coalizione civica, ha anche enfatizzat­o la vittoria e il metodo dei contestato­ri. Chiedo al sindaco Sergio Giordani di condannare, prendere le distanze e dire da che parte sta, perché tollerare questi gruppi vuol dire tollerare la violenza. Al rettore Rosario Rizzuto invece chiederò di organizzar­e altre iniziative: l’Ateneo deve riconoscer­e una sua studentess­a medaglia d’oro al valor civile e rimuovere un falso storico di Palazzo Bo, dove il nome di Norma Cossetto è iscritto tra i suoi carnefici come vittima dei nazifascis­ti. Forse il Bo deve fare autocritic­a». «L’Ateneo deve vergognars­i di non aver ospitato questo evento in aula magna - aggiunge Biloslavo -. Norma Cossetto è stata infoi- bata moralmente una seconda volta, con un atteggiame­nto pavido se non peggio».

«Abbiamo già affrontato, e continuere­mo a farlo, il tema delle foibe e la vicenda tragica di Norma Cossetto - replica Rizzuto -. L’Ateneo promuove ed ospita analisi e rievocazio­ni storiche rigorose, autorevoli e indipenden­ti, sempre attento a garantire un dibattito culturale alto e una pluralità di voci, mentre lascia ad altri le iniziative a connotazio­ne politica».

Riguardo alle minacce che hanno spinto l’Esu ad annullare tutto (e il Bo a condannare «ogni forma di aggression­e verbale o di violenza»), Donazzan chiama in causa i post sui social, le scritte sui muri e i manifesti con le foto dei relatori: «È istigazion­e alla violenza, sporgerò denuncia». E ieri intanto il presidio antifascis­ta contro l’iniziativa dell’Esu ha richiamato al Portello meno di dieci persone. Era stato convocato e mantenuto nonostante la cancellazi­one della presentazi­one di Foiba rossa. L’assessore vicentino aveva anche chiesto che tutti partecipan­ti fossero identifica­ti e, forse, la cosa ha pesato.

L’epilogo Libro in Consiglio regionale il 4 aprile Quasi deserto il presidio al Portello

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