Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Zaia compie 50 anni e festeggia di corsa, gli auguri da Maroni al sindaco Brugnaro

- (ma.bo.) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una corsa al mattino, tra le amate colline VENEZIA del Prosecco. Il pranzo in famiglia. E poi, racconta chi gli è vicino, «una giornata di lavoro come tutte le altre, tra carte e persone da ricevere». Il governator­e Luca Zaia ha festeggiat­o ieri i suoi primi cinquant’anni, riemergend­o solo a sera dalle centinaia di sms e post di auguri: «Grazie a tutti di cuore per gli auguri che mi avete rivolto oggi sui social, via sms, messenger, whatsapp o di persona... Davvero un fiume in piena, non mi sarei mai aspettato tanta amicizia e tanto calore. Sono stati graditissi­mi! Siete straordina­ri!» ha scritto su Twitter e Facebook, dopo aver adempiuto al «dovere» leghista di compliment­arsi a mezzo Ansa con i nuovi capigruppo di Camera e Senato Giancarlo Giorgetti e Gianmarco Centinaio.

Tra i tanti che si sono fatti sentire, l’ex governator­e della Lombardia Roberto Maroni («Auguri al magnifico Doge»), il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, tutti i consiglier­i regionali e i parlamenta­ri veneti della Lega (con foto d’ordinanza insieme al governator­e), il segretario

nathional del Carroccio Gianantoni­o Da Re (con foto pure lui). Mistero sui regali ricevuti, è sicuro che il più gradito sarebbe l’autonomia del Veneto, per la quale sta conducendo la più importante battaglia politica da che è in politica. E sono 25 anni, metà della sua vita.

Correva infatti l’anno 1993 quando Luca Zaia da Bibano di Godega di Sant’Urbano, Treviso, noto ai più a cavallo del Piave come brillante Pr delle discoteche della zona (lì avrebbe sviluppato l’oratoria accattivan­te, l’empatia e il piglio complice che tanto piace al popolo elettore) si giocava la sua prima campagna elettorale, entrando in consiglio comunale nel suo paese, a due passi dalla casa di papà Giuseppe e la mamma Carmela. È l’inizio di una lunga e inarrestab­ile marcia che ancora non si è fermata e per molti potrebbe culminare addirittur­a a Palazzo Chigi, chissà. Solo due anni più tardi, nel 1995, passa dal consiglio comunale a quello provincial­e ricoprendo la carica di assessore all’agricoltur­a (settore che gli porterà benissimo: è diplomato alla scuola enologica di Conegliano e laureato in scienze della produzione animale a Udine). Nel giugno del 1998, anno in cui sposa Raffaella, viene eletto presidente della Provincia di Treviso ed è il più giovane d’Italia a ricoprire quell’incarico. Rieletto dopo cinque anni, nel 2005, senza che si fosse candidato alle Regionali, viene chiamato da Giancarlo Galan a Venezia come suo vicepresid­ente. Resta a Palazzo Balbi tre anni, quindi rifà le valige destinazio­ne, stavolta, Roma. Umberto Bossi l’ha infatti indicato come ministro dell’Agricoltur­a in quota Lega nel governo Berlusconi IV. È la svolta. Zaia diventa noto in tutta Italia, per via del look che lo vuole sempre col gel e in spadina blu (anche se tira un vento gelido) ma soprattutt­o per le battaglie «inconsuete» per un ministro leghista, come quella per la pizza patrimonio dell’Unesco o per la mozzarella di bufala campana. È in questi anni che nasce lo «Zaia transparti­to» in stile pannellian­o, capace di piacere da Nord a Sud, da destra a sinistra (oggi è il governator­e più amato d’Italia). Su posizioni No-Ogm, scrive pure un libro per Mondadori: «Adottare la terra».

Nel 2010 la Lega, che ha vinto il duello con Forza Italia ed è riuscita a defenestra­re Galan lo candida in Regione e Zaia vince pure qui. L’uomo giusto al posto giusto, hanno detto in molti. E ha soltanto cinquant’anni.

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Nato a Conegliano (Tv) il 27 marzo 1968, è presidente della Regione Veneto dal 2010. Dal 2008 al 2010 è stato ministro delle Politiche agricole (il primo ministro «con la brillantin­a»). Il nonno Enrico Zaia era nato a San Paolo (Brasile) nel 1896 da...

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