Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Investì una donna sulle strisce e aveva l’assicurazi­one scaduta Aperto un fascicolo su Ferrara

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Santo Davide Ferrara, medico legale esperto in tossicolog­ia ex dirigente del dipartimen­to di Medicina legale di via Falloppio, non era assicurato quando ha travolto sulle strisce pedonali una donna il 22 settembre. La sua polizza era scaduta da un anno e mezzo e ora la notizia è stata trasmessa alla motorizzaz­ione. L’auto del luminare, indagato per lesioni gravissime ai danni della padovana, sarà sottoposta a un fermo amministra­tivo e il medico dovrà pagare una multa salaPiazzo­la, ta. In casi come questi il risarcimen­to alla vittima dell’incidente viene pagato dal Fondo per le vittime della strada, che ha 10 anni di tempo per rivalersi su chi ha provocato lo scontro. La patente invece potrebbe non essere ritirata.

Gli atti amministra­tivi sono in possesso della Procura che sta indagando sulla dinamica dell’incidente. I fatti accaduti il giorno dell’investimen­to appaiono chiari perché una telecamera in Corso Milano ha ripreso il sinistro: Ferrara, uscendo da via Rolando da aveva svoltato a sinistra per immettersi in corso Milano, e non si è accorto che in quel momento una donna stava attraversa­ndo sulle strisce pedonali. La 68enne padovana è stata centrata in pieno, tanto che è rimasta incastrata sotto l’auto del medico ed è stato necessario l’intervento del carro-attrezzi.

La procura ora vuole capire perché la denuncia del sinistro non sia giunta immediatam­ente al magistrato di turno, che avrebbe dovuto procedere d’ufficio. Da un lato la prognosi riconosciu­ta alla vittima dell’incidente, 35 giorni, ha fatto sì che gli atti non venissero passati immediatam­ente agli investigat­ori dal pronto soccorso. La legge dice che sopra i 40 giorni il magistrato procede d’ufficio per indagare l’investitor­e per lesioni, sotto i 40 giorni invece è la parte offesa a procedere. Da una ricognizio­ne fatta dagli investigat­ori pare che la donna abbia avuto più di sei mesi di gessi, bendaggi e cure, e ancora non sta bene. Altro punto da chiarire è perché gli atti non siano stati trasmessi dalla polizia municipale, che non ha sottoposto Ferrara all’alcol test, e che avrebbe anche rivisto la vittima poco prima di Natale per chiudere la pratica. Di norma infatti chi interviene nell’incidente non può avere una prognosi immediata, ma ci sono 90 giorni per accertare lo stato di salute della persona ferita. E i 90 giorni, in questo caso, scadevano proprio il 22 dicembre.

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