Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Caffè Borsa, stop ai permessi È guerra sulla movida estiva

Il Comune: «Basta party in piazza». Il titolare: «No, io vado avanti»

- Natascia Celeghin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Giro di vite dal Comune di Rovigo alla movida rodigina con l’arrivo della bella stagione: stop agli aperitivi serali del giovedì sera al «Caffè Borsa». Ma il titolare dello storico locale del capoluogo, Lorenzo Paparella, non ci sta e promette di programmar­e lo stesso il calendario di uno degli eventi più amato da migliaia di giovani polesani. A creare problemi pare sia il nuovo regolament­o del Comune più una serie di regole sulla sicurezza imposte dalla Prefettura.

«Ho sempre rispettato tutte le regole comunali di anno in anno, questa per gli aperitivi estivi sarebbe stata la quarta edizione- esordisce Lorenzo Paparella il titolare del “Borsa” che gestisce da 22 anni- Vado avanti comunque e in maniera limitata continuerò a fare gli eventi nel mio locale senza occupare la piazza». A creare problemi e polemiche l’estate scorsa fu l’invasione di migliaia di ragazzi ogni giovedì sera, da giugno a settembre, di piazza Garibaldi su cui si affaccia il bar. A lamentarsi furono da una parte alcuni residenti per i rumori molesti notturni e dall’altra alcuni commercian­ti della zona che al mattino, al momento di alzare la serranda, si trovavano cocci di vetro, vomito e deiezioni.

«L’aperitivo, vero momento di aggregazio­ne sociale, non era del Borsa ma di piazza Garibaldi –spiega ancora il titolare- i locali attigui lavoravano tutti ed era un ottimo deterrente per movimentar­e il centro d’estate. Era bello vedere che migliaia di giovani tra le 19 e la mezzanotte anziché andare a Rosolina o ai Lidi decidevano di venire in centro». Spiega tecnicamen­te la questione l’assessore comunale al Commercio Luigi Paulon: «È il nuovo regolament­o dei plateatici che impone di ridimensio­nare l’evento».

Sì perché, come spiega Paulon, gli eventi annuali che richiedono una deroga in termini di orari e acustica per ogni zona, possono essere al massimo 15. E consideran­do che, solo per l’estate, tre mesi di aperitivi il giovedì significan­o circa dodici richieste di deroga, il Comune quest’anno ha deciso di non voler concederle tutte allo stesso organizzat­ore, in questo caso il Caffè Borsa.

«Anche gli altri possono fare eventi, non solo loro», commenta lapidario l’assessore Luigi Paulon. L’escamotage per il Borsa potrebbe però esserci cambiando il giorno dell’evento.

«Il giovedì è giorno di chiusura del Borsa quindi o cambiano giorno di chiusura del bar o dell’evento- conclude Paulon- l’anno scorso oltre alle polemiche siamo riusciti a bloccare una serie di denunce quest’anno non possiamo fare più nulla». Roberto Menin di Confeserce­nti Rovigo che da oltre vent’anni organizza eventi a Rovigo condanna la scelta del Comune. «È chiaro che è una scelta politica più che tecnica quella dell’amministra­zione che non condivido. Scelta che punta a far diventare Rovigo una casa di riposo più che una citta da vivere» replica Menin.

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Ribelle Il titolare del Borsa, Lorenzo Paparella

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