Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Arrestato a 27 anni dalla condanna l’omicida del cognato era in Sicilia
Lekbir Souhair si era rifatto una vita, SUSEGANA (TREVISO) ma martedì sera il passato si è materializzato davanti a lui con un ordine d’arresto che lo ha portato dietro alle sbarre ad Agrigento, dove dovrà scontare 15 anni per omicidio. Secondo gli inquirenti l’uomo, 58 anni marocchino, 27 anni fa avrebbe ucciso il cognato a Ponte della Priula. A individuarlo, su soffiata dell’Interpol, in Sicilia, dove vive da oltre vent’anni, la Squadra mobile di Treviso. Su Souhair pendeva l’ordine d’arresto emesso quando la sentenza di condanna in contumacia pronunciata nel 1992 è diventata esecutiva. Ma lui era diventato un fantasma dalla notte del 31 luglio 1991 quando, a colpi di bastone, avrebbe ucciso il cognato 38enne Laohoucine El Mahmoudi.
I due vivevano in un casolare a Ponte della Priula, insieme ad altri connazionali. Ma mentre la vittima aveva trovato un lavoro, si stava sistemando e mandava regolarmente denaro alla famiglia, il cognato viveva di espedienti. Irregolare sul territorio, senza documenti che ne attestassero l’identità. E tra di loro i rapporti sarebbero stati conflittuali. Altre volte avevano litigato violentemente e quando El Mahmoudi fu ritrovato ferito gravemente, i sospetti furono indirizzati su Souhair. Scattarono le ricerche, ma dell’uomo non si riuscì a trovare traccia. Due giorni dopo il pestaggio, il cognato morì in Rianimazione all’ospedale di Conegliano e Souahir fu accusato di omicidio. Il processo celebrato a Treviso, in Corte d’Assise, si concluse con la condanna a 15 anni. Però lui era già sparito. Sarebbe ricomparso solo nel 1996 ad Agrigento dove, con una nuova identità, ha chiesto di essere regolarizzato. E per 21 anni ha vissuto tranquillamente, lavorando come venditore ambulante e costruendosi una famiglia, prima come immigrato regolare e poi come cittadino italiano.