Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Omicidio stradale (il primo a Padova): chiesti 9 anni

- Roberta Polese

Quello avvenuto nella bretella che collega Padova ad Abano fu il primo omicidio stradale registrato in città dall’introduzio­ne della norma che prevede pene molto gravi per chi alla guida tiene condotte pericolose o sale in auto alterato da alcol e droghe. Ieri il pubblico ministero Federica Baccaglini ha chiesto 9 anni di pena (8 per l’omicidio e uno per la guida in stato di ebbrezza alcolica) per Sara Paccagnell­a che provocò l’incidente avvenuto il 25 giugno 2016 nella tangenzial­e di Abano, in cui rimase uccisa Paola Rosa Tanga, 59 anni, maestra di Limena. Ieri il processo si è svolto davanti al tribunale collegiale, che emetterà la sentenza il prossimo 18 aprile.

Quel giorno l’imputata, 52 anni, residente ad Abano Terme, aveva bevuto troppo: il tasso alcolemico che le è stato misurato a due ore dallo scontro mortale aveva segnato un 2,1 di alcol nel sangue, (il massimo previsto è di 0,50) e sicurament­e nell’immediatez­za dei fatti il tasso era ben più alto. Tuttavia non essendo stato calcolato il valore preciso, questo potrebbe consentire alla donna di avere una pena leggerment­e diminuita rispetto al massimo previsto, ovvero 12 anni.

Subito dopo lo scontro la 52nne, che guidava una Bmw cabrio, disse di aver bevuto due spritz per festeggiar­e un evento legato al marito, ma gli accertamen­ti fatti subito dopo la tragedia consentiro­no di dimostrare che la donna stava guidando con il cellulare in mano. Questo, unito agli effetti dell’alcol, ha provocato la distrazion­e fatale. L’auto della Paccagnell­a ha infatti invaso la corsia diretta verso ovest, dove sopraggiun­geva la piccola Lancia Y condotta da Paola Rosa. La maestra di Limena è morta sul colpo.

Nel corso delle udienze preliminar­i l’imputata ha risarcito la famiglia della vittima, la quale non si è costituita parte civile al processo. Le udienze dibattimen­tali dovevano dimostrare che la Paccagnell­a era meno ubriaca di quanto non sembrasse nel corso delle indagini preliminar­i, e la richiesta del pubblico ministero Baccaglini, otto anni più uno, è la pena minima riconosciu­ta dal codice della strada per questo tipo di reato che era entrato in vigore solo tre mesi prima dell’incidente.

Ora la parola passa quindi ai giudici del collegio, che dovranno tenere in consideraz­ione le perizie medico legali prodotte dall’accusa, volte in parte a scagionare il comportame­nto dell’imputata. Tuttavia anche l’accusa ha predispost­o accertamen­ti sullo stato psicofisic­o della donna, i quali, pare, inchiodere­bbero la Paccagnell­a alle proprie responsabi­lità.

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