Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Muore a 18 anni tornando dal lavoro

Investito un cameriere, la ragazza a bordo dell’auto è scappata e poi si è costituita

- Andrea Pistore

È stato investito e ucciso a 18 anni nella mezzanotte di sabato mentre tornava a casa dal lavoro in bicicletta. La vittima è Ihab Abouel Seoud, studente all’alberghier­o di Noale e residente a Piombino Dese, travolto da una ragazza neopatenta­ta di 19 anni che prima è fuggita e poi il giorno dopo si è costituita. La bici del era priva di fanale e dopo l’impatto l’auto non si è fermata. A ritrovare il corpo del giovane nel fosso a bordo strada sono stati il padre e la sorella.

Il post del papà su Facebook Mio figlio, il mio amato figlio, i miei occhi, il figlio di diciotto anni, ha avuto un terribile incidente. Allah abbia pietà di lui e lo perdonerà

Due giovani vite, due tragedie parallele. Quella di una 19enne dell’Alta padovana e quella di un ragazzo di Piombino Dese, di un anno soltanto più giovane di lei.

La ragazza lo ha investito sulla strada, sabato notte, mentre lui tornava a casa in bicicletta dopo il turno di lavoro. Il giovane è morto, sul colpo; lei, che in un primo momento non si era neppure fermata, è stata denunciata per omicidio stradale. Ihab Abou El Seoud, è il nome del ragazzo, che ora è pianto dal papà.

L’incidente mortale è accaduto verso le 23 in via Gattoeo, sulla strada che collega Silvelle a Torressell­e, due frazioni che distano pochi chilometri, su una strada che lo studente percorreva ogni giorno. In quel momento Ihab era in sella alla propria bicicletta quando è stato colpito in pieno dalla vettura condotta dalla neo patentata.

Vista l’ora tarda, non ci sono testimoni di quanto accaduto. E la dinamica esatta dell’incidente è ancora al vaglio dei carabinier­i.

Tuttavia è ormai abbastanza chiara la ricostruzi­one del tragico schianto. Il 18enne aveva appena finito il proprio turno di lavoro al ristorante Baracca di Trebaseleg­he dove era impiegato come stagista da poco tempo.

Terminata la serata, verso le 22.30, Ihab si è messo in strada e ha cominciato a pedalare per raggiunger­e la propria abitazione che dista circa mezz’ora dal locale.

Arrivato all’altezza di via Gattoeo è stato travolto dall’auto guidata dalla coetanea. Il giovane è stato sbalzato nel canale che costeggia la strada ed è morto sul colpo per le ferite riportate nella caduta.

A ritrovare il cadavere sono stati il padre e la sorella verso l’1 di notte. I familiari, non vedendolo rincasare, avevano iniziato a preoccupar­si dato che neanche il telefono cellulare squillava più: troppo strano quel ritardo per un giovane così puntuale che aveva sempre informato i genitori quando aveva un contrattem­po.

Papà e sorella hanno percorso la strada che conduce verso il ristorante di Trebaseleg­he, trovando il corpo di Ihab riverso nel fosso.

Inutile ogni tentativo di soccorso effettuato dai sanitari arrivati con un’ambulanza: il 18enne era ormai morto. Sul posto sono giunti i carabinier­i che hanno eseguito i primi rilievi, trovando anche un frammento dell’automobile che ha colpito il ciclista. La salma è stata trasportat­a all’obitorio di Camposampi­ero e i militari hanno iniziato le ricerche. Fino a quel punto nessuna traccia dell’investitor­e.

Domenica mattina alla stazione dei carabinier­i però si è presentata una ragazza di 19 anni che, in lacrime e insieme alla madre, ha raccontato di essere la persona che ha travolto il giovane la sera precedente. La giovane, che vive anche lei nell’Alta Padovana, si è costituita fornendo la dinamica di quanto avvenuto e spiegando che non avrebbe visto il ciclista che, a suo dire, procedeva in sella alla bicicletta senza pettorina e con le luci di segnalazio­ne spente.

Ihab Abou El Seoud studiava al secondo anno dell’indirizzo alberghier­o all’«Enaip» di Noale nel Veneziano e proprio all’interno del suo percorso di studio si inquadrava lo stage che stava svolgendo al ristorante di Trebaseleg­he.

L’autorità giudiziari­a ora ha denunciato la 19enne per omicidio stradale e omissione di soccorso. Mentre il padre del giovane, originario dell’Egitto, ha affidato a un toccante post in arabo su Facebook il ricordo del figlio, scomparso troppo prematuram­ente per una tragica fatalità.

L’uomo affranto dal dolore ha lasciato sulla sua pagina una semplice frase che raccoglie il suo stato d’animo: «Mio figlio, il mio amato figlio, i miei occhi, il figlio di 18 anni, ha avuto un terribile incidente. Allah abbia pietà di lui e lo perdonerà».

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 ?? (Bergamasch­i) ?? Vite spezzate Ihab Abou El Seoud (nella foto accanto) aveva 18 anni, studiava all’alberghier­o. A sinistra il luogo dell’investimen­t o a Piombino Dese, nel Padovano
(Bergamasch­i) Vite spezzate Ihab Abou El Seoud (nella foto accanto) aveva 18 anni, studiava all’alberghier­o. A sinistra il luogo dell’investimen­t o a Piombino Dese, nel Padovano
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