Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Muore a 18 anni tornando dal lavoro
Investito un cameriere, la ragazza a bordo dell’auto è scappata e poi si è costituita
È stato investito e ucciso a 18 anni nella mezzanotte di sabato mentre tornava a casa dal lavoro in bicicletta. La vittima è Ihab Abouel Seoud, studente all’alberghiero di Noale e residente a Piombino Dese, travolto da una ragazza neopatentata di 19 anni che prima è fuggita e poi il giorno dopo si è costituita. La bici del era priva di fanale e dopo l’impatto l’auto non si è fermata. A ritrovare il corpo del giovane nel fosso a bordo strada sono stati il padre e la sorella.
Il post del papà su Facebook Mio figlio, il mio amato figlio, i miei occhi, il figlio di diciotto anni, ha avuto un terribile incidente. Allah abbia pietà di lui e lo perdonerà
Due giovani vite, due tragedie parallele. Quella di una 19enne dell’Alta padovana e quella di un ragazzo di Piombino Dese, di un anno soltanto più giovane di lei.
La ragazza lo ha investito sulla strada, sabato notte, mentre lui tornava a casa in bicicletta dopo il turno di lavoro. Il giovane è morto, sul colpo; lei, che in un primo momento non si era neppure fermata, è stata denunciata per omicidio stradale. Ihab Abou El Seoud, è il nome del ragazzo, che ora è pianto dal papà.
L’incidente mortale è accaduto verso le 23 in via Gattoeo, sulla strada che collega Silvelle a Torresselle, due frazioni che distano pochi chilometri, su una strada che lo studente percorreva ogni giorno. In quel momento Ihab era in sella alla propria bicicletta quando è stato colpito in pieno dalla vettura condotta dalla neo patentata.
Vista l’ora tarda, non ci sono testimoni di quanto accaduto. E la dinamica esatta dell’incidente è ancora al vaglio dei carabinieri.
Tuttavia è ormai abbastanza chiara la ricostruzione del tragico schianto. Il 18enne aveva appena finito il proprio turno di lavoro al ristorante Baracca di Trebaseleghe dove era impiegato come stagista da poco tempo.
Terminata la serata, verso le 22.30, Ihab si è messo in strada e ha cominciato a pedalare per raggiungere la propria abitazione che dista circa mezz’ora dal locale.
Arrivato all’altezza di via Gattoeo è stato travolto dall’auto guidata dalla coetanea. Il giovane è stato sbalzato nel canale che costeggia la strada ed è morto sul colpo per le ferite riportate nella caduta.
A ritrovare il cadavere sono stati il padre e la sorella verso l’1 di notte. I familiari, non vedendolo rincasare, avevano iniziato a preoccuparsi dato che neanche il telefono cellulare squillava più: troppo strano quel ritardo per un giovane così puntuale che aveva sempre informato i genitori quando aveva un contrattempo.
Papà e sorella hanno percorso la strada che conduce verso il ristorante di Trebaseleghe, trovando il corpo di Ihab riverso nel fosso.
Inutile ogni tentativo di soccorso effettuato dai sanitari arrivati con un’ambulanza: il 18enne era ormai morto. Sul posto sono giunti i carabinieri che hanno eseguito i primi rilievi, trovando anche un frammento dell’automobile che ha colpito il ciclista. La salma è stata trasportata all’obitorio di Camposampiero e i militari hanno iniziato le ricerche. Fino a quel punto nessuna traccia dell’investitore.
Domenica mattina alla stazione dei carabinieri però si è presentata una ragazza di 19 anni che, in lacrime e insieme alla madre, ha raccontato di essere la persona che ha travolto il giovane la sera precedente. La giovane, che vive anche lei nell’Alta Padovana, si è costituita fornendo la dinamica di quanto avvenuto e spiegando che non avrebbe visto il ciclista che, a suo dire, procedeva in sella alla bicicletta senza pettorina e con le luci di segnalazione spente.
Ihab Abou El Seoud studiava al secondo anno dell’indirizzo alberghiero all’«Enaip» di Noale nel Veneziano e proprio all’interno del suo percorso di studio si inquadrava lo stage che stava svolgendo al ristorante di Trebaseleghe.
L’autorità giudiziaria ora ha denunciato la 19enne per omicidio stradale e omissione di soccorso. Mentre il padre del giovane, originario dell’Egitto, ha affidato a un toccante post in arabo su Facebook il ricordo del figlio, scomparso troppo prematuramente per una tragica fatalità.
L’uomo affranto dal dolore ha lasciato sulla sua pagina una semplice frase che raccoglie il suo stato d’animo: «Mio figlio, il mio amato figlio, i miei occhi, il figlio di 18 anni, ha avuto un terribile incidente. Allah abbia pietà di lui e lo perdonerà».