Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Venezia e Verona prese d’assalto E a Padova sui Colli si va solo a piedi
PASQUETTA NUMERI DA RECORD De Marchi, Ciset: «Gestire i flussi». Turisti nudi a Rialto, in laguna nuovo video choc
Non solo Pasqua ma anche Pasquetta di passione soprattutto per Venezia e Verona prese d’assalto da un fiume di visitatori. Difficile muoversi e, intanto, incidenti e code sulle autostrade venete. Blocco del traffico sui Colli Euganei e pienone a Piazzola.
Scene di ordinaria follia a Venezia con ponti e calli impraticabili per la massa di turisti che si è riversata in centro storico ieri fra treni in tilt e vaporetti inavvicinabili. E non manca neppure chi, in questo caso due giovani turisti svizzeri, sceglie la notte di Pasqua per improvvisare ai piedi del ponte di Rialto un balletto senza veli seguito da un tuffo nella fontana di San Giacometo. Cambio di scenario ma dinamiche analoghe - code e viabilità in tilt anche nel centro di Verona con il cortile della Casa di Giulietta stipato all’inverosimile. A percorrere pochi metri ci si impiegava 10 minuti. Un’ora, invece, per accedere all’Arena. Ecco, le istantanee della Pasquetta di passione di ieri potrebbero essere queste. Non che gli argini o le aree pic nic siano state disertate, ma sicuramente le città d’arte hanno fatto la parte del leone.
Non a caso, non più tardi di una settimana fa, le prime cinque città turistiche italiane Milano, Venezia, Firenze, Roma e Napoli - si erano date appuntamento a Firenze proprio per dibattere di gestione dei flussi turistici che, spiega Damiano De Marchi, ricercatore senior del Ciset, Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica «è la criticità in cima alla lista delle città del Gran Tour cui si è aggiunta ora anche Milano. Le città d’arte hanno un appeal in costante salita anche grazie alla sterminata offerta culturale. Per altro è uno dei segmenti turistici che più spende». No- nostante ciascuna abbia le sue peculiarità, alcuni meccanismi sono identici. «Prendiamo Venezia - spiega De Marchi - sappiamo che se ne occupa solo il 34%, il resto del centro storico non viene quasi toccato dal fiume di visitatori. E sebbene le eventuali scelte di bloccare gli accessi competano alla politica, l’immagine del “blocco” non aiuta. I modi per deviare i flussi sono anche altri come, ad esempio, incrociare i dati di hotel, mezzi di trasporto e telefoni per poter prevedere le giornate più critiche e organizzare, ad esempio, eventi attrattivi in quelle giornate ma in zone diverse dai soliti percorsi in città». Il concetto, insomma, è di spalmare turisti ed «escursionisti» (cioè chi sceglie il classico giro in giornata). Ieri, però, è stato il giorno delle polemiche che impazzavano sui social cittadini anche perché, nel capoluogo lagunare, si trattava del terzo giorno consecutivo di assedio con code ai garage e ai pontili dei vaporetti Actv. Non basta, nel primo pomeriggio, alla stazione ferroviaria di Santa Lucia un guasto agli impianti di circolazione ha portato alla cancellazione di numerosi treni con ritardi anche fino a 60 minuti. E, intanto, risultava quasi impossibile valicare un ponte (soprattutto gli Scalzi, l’Accademia o il Ponte della Paglia) o percorrere alcune calli. Non è andata meglio a Verona presa d’assalto sia a Pasqua che a Pasquetta da migliaia di visitatori. Lunghe code in piazza Bra e soprattutto per accedere al cortile della Casa di Giulietta. Parcheggi esauriti in tutto il centro storico, soprattutto vicino all’Arena. Code anche su strade e autostrade: auto incolonnate lungo l’Alemagna verso Cortina ma
De Marchi (Ciset) Eventi organizzati per dar deviare i flussi turistici nei giorni di punta possono aiutare a spalmare i visitatori nei centri storici
anche verso le spiagge da Jesolo a Caorle. In autostrada, un paio di incidenti lungo l’A4 hanno portato ad avere fino a 20 km di coda. Due i punti critici: tra Padova e Vicenza (13 chilometri)e vicino a Verona (11). Rallentamenti anche sulla Strada dei Vivai e sulla Romea verso Chioggia e Sottomarina. Incidenti, fortunatamente solo con feriti lievi, lungo l’A4 sia fra Vicenza e Padova che alle porta di Verona. E a Padova, sui Colli Euganei, il Comune di Teolo ha dovuto bloccare alle 13 l’accesso al passo Fiorine, troppe le auto dirette verso la zona del Monte della Madonna. Pienone, poi, anche all’abbazia di Praglia e a Piazzola sul Brenta per lo chic-nic al mercatino dell’usato.