Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Abusano della nipote: zii condannati

Hanno violentato la ragazzina per cinque anni, diventata grande lei ha parlato

- Roberta Polese

La storia, agghiaccia­nte, è durata anni. Almeno 5. Quelli che la madre di una ragazzina che al tempo aveva solo 12 anni ha passato all’estero dove si era trasferita per lavoro. La donna aveva lasciato la figlia in custodia ai parenti. Poco dopo la sua partenza però è iniziato l’orrore: lo zio e il cognato l’hanno ripetutame­nte violentata nell’indifferen­za della zia. Ieri il giudice ha messo fine a questa storia condannand­o i tre a un totale di oltre 20 anni.

Quelle violenze erano state così inaudite e gravi che i giudici hanno inflitto pene molto più severe di quanto avesse chiesto il pubblico ministero. Condanne esemplari a tre romeni macchiatis­i di violenze sessuali e private nei confronti di una nipote che era stata affidata alle loro cure mentre i genitori erano all’estero per lavorare.

Eugen Imbrea (avvocato Marco Godina)è stato condannato a 12 anni, a sei anni è stato condannato il cognato Marcel Imbrea. Condannata per violenze la moglie di Eugen, Elena (sorella di Marcel) che ha preso tre anni per maltrattam­enti, per essersi voltata dall’altra parte e per aver sottoposto la ragazza ad altre violenze, allontanan­dola da scuola per farla stare tra le sue quattro mura a badare ai figli. Le violenze nei confronti della nipote iniziarono nel 2008 quando la ragazzina aveva appena 12 anni, e durarono 5 anni di seguito. La piccola era stata portata a Padova da alcuni parenti degli Imbrea, che proprio quell’anno si spostarono dalla Romania alla Francia per lavorare. Non avevano una sponda sicura oltralpe, la mamma e il papà della piccola decisero di farla stare in Italia, dove almeno potevano contare sull’aiuto dei parenti.

Che fosse stata una decisione improvvisa e devastante per la piccola si capì qualche anno dopo, quando la mamma della ragazzina tornò in Italia a trovare la figlia e capì subito che qualcosa non andava. Portò con sé la ragazza in Francia e solo a distanza di qualche settimana la giovane si aprì, raccontand­o anni di violenze e abusi sessuali cui i due uomini della famiglia la costringev­ano. Drammatico il racconto della ragazzina, ora diventata donna, che con il supporto della mamma decise di sporgere denuncia ai carabinier­i facendo partire l’inchiesta. Le indagini arrivarono a Padova, a ereditare il caso fu il pubblico ministero Benedetto Roberti che, coordinand­o il lavoro dei carabinier­i, raccolse tutti gli elementi a carico del terzetto criminale.

Ma la parte più importante è stata la testimonia­nza della ragazza, che oggi ha 22 anni e vive lontano dall’Italia. Nella sua ricostruzi­one, dolorosa ma lucida, la giovane ha ripercorso le violenze quasi quotidiane, da quando iniziarono fino all’ultimo giorno. Raccontò di come gli zii approfitta­ssero di lei mentre era in camera, di come le si avventasse­ro addosso ubriachi fradici quando tornavano a casa la notte. Un incubo durato cinque anni. E in tutto questo tempo la zia Elena non avrebbe mosso un dito per aiutarla, peggiorand­o la situazione costringen­dola a rimanere a casa per badare ai bambini.

Uno strazio per la ragazza ripercorre­re quei momenti difficili, lontano da casa e lontano dalla sua famiglia costretta a lavorare altrove. Era un momento delicato, che doveva portare la piccola all’integrazio­ne con i ragazzini italiani, con i compagni di scuola. Fu un trauma per la 12enne già solo cambiare Stato e ritrovarsi senza mamma e papà ad affrontare una nuova vita. Doveva essere aiutata, seguita, incoraggia­ta. E invece il destino le ha riservato la più atroce delle esperienze. Il giudice ha stabilito per lei un risarcimen­to da 30mila euro. Soldi che non le restituira­nno la spensierat­ezza e l’adolescenz­a violata.

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Violenza La famiglia ha abusato della ragazza per anni

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