Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Iper a Padova Est, l’ira delle categorie ma l’autorizzaz­ione risale a 16 anni fa

Il nuovo centro commercial­e della Despar sorgerà di fronte al futuro polo sanitario

- Davide D’Attino

Il «miracolo» continua. PADOVA Come già successo tre settimane fa di fronte all’ipotesi (poi parzialmen­te ritrattata) di tenere accesi tutti i varchi elettronic­i della Ztl ogni giorno 24 ore su 24, la giunta di Palazzo Moroni torna a mettere d’accordo, dopo anni di battaglie su fronti opposti, le associazio­ni di categoria dei commercian­ti.

Stavolta, a riportare sotto un’unica bandiera Ascom, Confeserce­nti e Acc, è il via libera dato dal Comune (nonché dalla Provincia e dalla Regione) alla realizzazi­one di un centro commercial­e, targato Despar, nell’area di Padova Est tra via San Marco, viale delle Grazie e il raccordo Gandhi. La struttura in questione, davanti al Net Center e alla Kioene Arena, avrà una superficie di vendita complessiv­a di 13.774 metri quadri e sorgerà a poca distanza dai terreni pubblico-privati di San Lazzaro nei quali, dopodomani in consiglio comunale, verrà definitiva­mente collocato il nuovo ospedale. Prima di entrare nel vivo delle polemiche, va ricordato non solo che la destinazio­ne commercial­e di quella zona della città, a due passi dal Centro Giotto e dall’Ikea, fu decisa nel 2002 dall’allora sindaco Giustina Destro, ma anche che la prima approvazio­ne del progetto presentato da Despar risale al 2008, quando al governo di Palazzo Moroni c’era Flavio Zanonato. Detto questo, però, è chiaro che l’accelerata decisiva degli ultimi giorni ha letteralme­nte mandato in fibrillazi­one le sigle dei piccoli negozianti. «Se non ricordo male – attacca il presidente dell’Acc Massimilia­no Pellizzari – il sindaco Sergio Giordani e il suo vice Arturo Lorenzoni, in campagna elettorale, si erano schierati in difesa del commercio tradiziona­le, promettend­o di rivitalizz­are le botteghe del centro storico. E adesso invece, quando nemmeno è passato un anno dal loro insediamen­to, danno l’okay a un centro commercial­e delle stesse dimensioni dell’Ipercity di Albignaseg­o. Peraltro con una tempistica quantomeno sospetta». Sulla stessa linea il direttore della Confeserce­nti Maurizio Francescon: «Tra piazzale Stanga e il casello di Padova Est, ci sono già più di 200mila metri quadri di superfici di vendita. E quindi l’arrivo di quest’ennesimo centro commercial­e, unito al nuovo ospedale, creerà grossi problemi di circolazio­ne. So bene che stiamo parlando di un progetto avviato nel 2002 ma non ce la si può sempre cavare dicendo che non si poteva fare nulla per cambiare le cose». Leggerment­e più sfumata la posizione dell’Ascom, l’associazio­ne a cui è iscritto il sindaco Giordani (come titolare dei negozi Nonsolospo­rt): «Siamo da sempre contrari ai centri commercial­i – rammenta il presidente Patrizio Bertin – A prescinder­e dal Comune che li autorizza e dalla società che li realizza. Nel caso specifico, però, non siamo più in grado di incidere come vorremmo, dato che le scelte sono state già compiute da tempo. E non dalla giunta in carica. Non rinunciamo a ribadire la nostra contrariet­à, ma non possiamo andare contro i mulini a vento».

Va infine precisato che, almeno a oggi, il supermerca­to di 2.500 metri quadri all’interno del centro commercial­e di Padova Est non fa parte del progetto. Come peraltro si affrettano a confermare sia Palazzo Moroni che Despar. Ma in futuro potrebbe diventare realtà con il trasferime­nto di uno già esistente.

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