Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Iper a Padova Est, l’ira delle categorie ma l’autorizzazione risale a 16 anni fa
Il nuovo centro commerciale della Despar sorgerà di fronte al futuro polo sanitario
Il «miracolo» continua. PADOVA Come già successo tre settimane fa di fronte all’ipotesi (poi parzialmente ritrattata) di tenere accesi tutti i varchi elettronici della Ztl ogni giorno 24 ore su 24, la giunta di Palazzo Moroni torna a mettere d’accordo, dopo anni di battaglie su fronti opposti, le associazioni di categoria dei commercianti.
Stavolta, a riportare sotto un’unica bandiera Ascom, Confesercenti e Acc, è il via libera dato dal Comune (nonché dalla Provincia e dalla Regione) alla realizzazione di un centro commerciale, targato Despar, nell’area di Padova Est tra via San Marco, viale delle Grazie e il raccordo Gandhi. La struttura in questione, davanti al Net Center e alla Kioene Arena, avrà una superficie di vendita complessiva di 13.774 metri quadri e sorgerà a poca distanza dai terreni pubblico-privati di San Lazzaro nei quali, dopodomani in consiglio comunale, verrà definitivamente collocato il nuovo ospedale. Prima di entrare nel vivo delle polemiche, va ricordato non solo che la destinazione commerciale di quella zona della città, a due passi dal Centro Giotto e dall’Ikea, fu decisa nel 2002 dall’allora sindaco Giustina Destro, ma anche che la prima approvazione del progetto presentato da Despar risale al 2008, quando al governo di Palazzo Moroni c’era Flavio Zanonato. Detto questo, però, è chiaro che l’accelerata decisiva degli ultimi giorni ha letteralmente mandato in fibrillazione le sigle dei piccoli negozianti. «Se non ricordo male – attacca il presidente dell’Acc Massimiliano Pellizzari – il sindaco Sergio Giordani e il suo vice Arturo Lorenzoni, in campagna elettorale, si erano schierati in difesa del commercio tradizionale, promettendo di rivitalizzare le botteghe del centro storico. E adesso invece, quando nemmeno è passato un anno dal loro insediamento, danno l’okay a un centro commerciale delle stesse dimensioni dell’Ipercity di Albignasego. Peraltro con una tempistica quantomeno sospetta». Sulla stessa linea il direttore della Confesercenti Maurizio Francescon: «Tra piazzale Stanga e il casello di Padova Est, ci sono già più di 200mila metri quadri di superfici di vendita. E quindi l’arrivo di quest’ennesimo centro commerciale, unito al nuovo ospedale, creerà grossi problemi di circolazione. So bene che stiamo parlando di un progetto avviato nel 2002 ma non ce la si può sempre cavare dicendo che non si poteva fare nulla per cambiare le cose». Leggermente più sfumata la posizione dell’Ascom, l’associazione a cui è iscritto il sindaco Giordani (come titolare dei negozi Nonsolosport): «Siamo da sempre contrari ai centri commerciali – rammenta il presidente Patrizio Bertin – A prescindere dal Comune che li autorizza e dalla società che li realizza. Nel caso specifico, però, non siamo più in grado di incidere come vorremmo, dato che le scelte sono state già compiute da tempo. E non dalla giunta in carica. Non rinunciamo a ribadire la nostra contrarietà, ma non possiamo andare contro i mulini a vento».
Va infine precisato che, almeno a oggi, il supermercato di 2.500 metri quadri all’interno del centro commerciale di Padova Est non fa parte del progetto. Come peraltro si affrettano a confermare sia Palazzo Moroni che Despar. Ma in futuro potrebbe diventare realtà con il trasferimento di uno già esistente.