Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Cerchio magico» di Polverara, chiesti 8 anni
Secondo la ricostruzione del pm sindaco e vicesindaco avrebbero favorito gli amici
Il processo sui lavori pagati e mai eseguiti a Polverara sta arrivando alle sue battute finali. Ieri in un’aula gremita di avvocati, imputati e comuni cittadini il pubblico ministero Sergio Dini ha chiesto le pene per amministratori, ex amministratori e imprenditori coinvolti in un’inchiesta per peculato, abuso d’ufficio e falso.
L’accusa è di aver favorito alcuni impresari della Bassa Padovana che rientravano nel «cerchio magico» delle amicizie dell’ex sindaco. Per Sabrina Rampin, ex sindaco ora consigliere di minoranza, e per l’ex sindaco Olindo Bertipaglia, compagno di partito della Rampin e suo predecessore, il pubblico ministero ha chiesto rispettivamente quattro anni e otto mesi e tre anni e due mesi.
Nell’inchiesta finirono anche i titolari delle ditte che vennero pagati per lavori mai eseguiti: Giuseppe Scarabello, per cui sono stati chiesti due anni, Moreno Chinello, un anno e dici mesi, Roberto Palma, otto mesi, Filippo Pengo, un anno e dieci mesi. Il comune di Polverara, costituitosi parte civile con il legale Giuseppe Pavan, ha chiesto 150 mila euro di risarcimento agli imputati, più 5 mila euro per tutti i lavori (sette quelli descritti nei capi di imputazione) che sarebbero stati liquidati ma mai completati anche se si trattava di opere necessarie dopo l’alluvione del 2010. La parte civile ha inoltre chiesto un risarcimento pari alle intere opere finanziate, ovvero 300mila euro.
La decisione del giudice sulle richieste della procura arriverà il prossimo 30 aprile. Stando alla ricostruzione fatta ieri dal pubblico ministero in aula, cui sono seguite repliche della difesa e della parte civile, i dominus delle operazioni di pagamento sarebbero stati Rampin e Bertipaglia che nel periodo in cui si sono verificati gli illeciti avevano rispettivamente l’incarico di sindaco e vicesindaco, nonché molto amici, visto che i due furono anche protagonisti di un viaggio a Cuba (accompagnati da altre persone, ha detto Bertipaglia nella penultima udienza).
Secondo il pm Rampin avrebbe firmato le determine di pagamento alle imprese che avevano fatto lavori nelle proprietà di Bertipaglia lasciando incompiute quelle chieste dal Comune.