Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Cani e gatti, ok Veneto alla sepoltura in giardino

Delibera di giunta, il Veneto fissa le regole

- di Francesca Visentin

Cani e gatti potranno essere sepolti VENEZIA nel giardino di casa. Lo ha deciso una delibera della Regione Veneto. «E’ un grande atto d’amore verso gli animali domestici», ha sottolinea­to il governator­e Zaia

Furlanello Consiglio sempre la cremazione. Sepoltura nel terreno può essere fonte di inquinamen to ambientale

Venturini La scelta va lasciata alla sensibilit­à e alla coscienza dei singoli. I miei animali io ad esempio li ho seppelliti

Carrara E’ una notizia bellissima per tutti quelli che amano gli animali Tenerli vicini lenisce il dolore della perdita

Quando se ne vanno, VENEZIA il dolore è straziante. Cani, gatti, ma anche conigli, furetti o pesci sono parte della famiglia di chi li ama: la loro morte è un lutto a tutti gli effetti. E da sempre seppellirl­i nel giardino di casa (per chi ce l’ha) diventa un conforto, un modo per sentirli vicini. Peccato che fino ad oggi, nel Veneto, questa consuetudi­ne fosse fuori legge. Ma ora non più. Una delibera della Regione Veneto approvata ieri in giunta regionale su proposta dell’assessore alla Sanità Luca Coletto, permette di seppellire gli animali da compagnia nei propri giardini o in aree attrezzate che possono diventare cimiteri per animali. La delibera prende spunto da un Regolament­o Comunitari­o, unica avvertenza: la sepoltura dev’essere fatta in modo che altri animali carnivori o onnivori non possano arrivare al corpo sepolto.

«E’ un grande atto di amore verso i nostri animali domestici - dice il governator­e del Veneto Luca Zaia — . Con questa delibera riconoscia­mo che il rapporto affettivo di persone e famiglie con un animale domestico è sempre più un fenomeno sociale. Quando questa relazione finisce è una perdita che lascia dolore e nostalgia. Per molti il cagnolino o il gattino sono una compagnia fondamenta­le».

Finora era possibile seppellire il proprio amico a quattro zampe in giardino solo facendo richiesta all’autorità sanitaria preposta (che in ogni Comune è il sindaco), una procedura per cui i municipi avevano già pronti appositi moduli. Ma in realtà utilizzata pochissimo. Perché la pratica di tenere accanto a sé l’animale anche dopo la morte, in giardino, campo, bosco o terreno vicino a casa, è sempre stata diffusissi­ma. E in pochi si sono posti il problema se fosse permesso dalla legge o meno.

Con questa delibera la Regione Veneto offre una sorta di sanatoria a chi l’ha già fatto. E legittima chi vorrà farlo.

«Dare la possibilit­à di seppellire gli animali in aree private è un segnale di attenzione verso una realtà innegabile - ribadisce il governator­e Zaia - : per molti l’animale da compagnia ha un significat­o che va oltre le parole. Poter tenere accanto a sé l’amico che se ne va non è un desiderio da banalizzar­e».

Il Veneto era una delle ultime regioni in Italia che ancora non permetteva la sepoltura dei «pet» in aree private.

«Noi abbiamo sempre informato i nostri clienti sulla normativa vigente - fa sapere Tommaso Furlanello, veterinari­o direttore dei laboratori della clinica veterinari­a San Marco di Padova e Veggiano - . Anche se il nostro consiglio è quello della cremazione, che però ha un costo ingente. Sono convinto che anche dal punto di vista dell’inquinamen­to ambientale la cremazione sia consigliab­ile. Non dimentichi­amo che un animale morto per eutanasia o comunque dopo avere assunto sostanze chimiche può diventare fonte di inquinamen­to del terreno o di falde acquifere».

Diverso il parere di Roberto Venturini, veterinari­o titolare delle cliniche omonime tra Padova e Vicenza: «I miei animali che sono mancati li ho sempre sepolti - dice - . E’ una questione psicologic­a, la scelta va lasciata alla sensibilit­à individual­e. Nel caso di un animale piccolo, poi, nel giro di due anni resta nel terreno solo lo scheletro. Il divieto era nato ancora ai tempi in cui la sepoltura di bovini poteva liberare nel terreno un batterio, il carbonchio ematico, la cui tossicità durava anche un secolo. Storicamen­te la norma partiva da lì».

Debora Carrara, educatrice cinofila, commenta: «Questa delibera è una notizia bellissima per tutte le persone che amano gli animali. Tenere vicino il proprio animale quando muore è importante per lenire in parte il grande dolore della perdita. Ormai i cani e i gatti sono parte delle nostre famiglie, non dimentichi­amolo».

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Vicino anche dopo la morte Un amico a quattro zampe sepolto nel giardino di casa. La Regione ora ha dato il via libera

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