Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Bad bank, 25mila aziende da salvare
In gestione 18 miliardi tra crediti in sofferenza e deteriorati. Lunedì lettere ai clienti
Bad bank, 25 mila VENEZIA aziende da salvare. Con la firma sui contratti di cessione tra commissari liquidatori e Sga è partita ufficialmente ieri la gestione da parte della Spa del Tesoro su 18 miliardi di euro nominali di crediti in sofferenza e deteriorati di Bpvi e Veneto Banca. Le lettere che informeranno i 112 mila clienti partiranno lunedì. Al centro del lavoro di Sga ci sarà soprattutto la gestione delle 25 mila aziende con i crediti incagliati che possono tornare in bonis.
Ex popolari, adesso la VENEZIA Sga parte per davvero. I due contratti con i commissari liquidatori di Veneto Banca e Popolare di Vicenza sono stati firmato ieri mattina, e sono diventati efficaci ieri alle 20, con la pubblicazione di una nota di Banca d’Italia. Dopo dieci mesi d’attesa, da oggi parte la gestione dei 18 miliardi di euro nominali - divisi in sostanza in parti uguali tra crediti in sofferenza e deteriorati-scaduti delle due venete, conferiti ieri nei due patrimoni destinati (chiamati Patrimonio destinato gruppo Vicenza e Patrimonio destinato gruppo Veneto) costituiti dal decreto del ministero dell’Economia del 12 marzo, ancora da pubblicare in Gazzetta ufficiale. A occuparsene sarà la Società gestione attività del Tesoro, la spa nata in origine per gestire il recupero dei crediti del Banco di Napoli, guidata da un anno, per affrontare il capitolo venete, nelle vesti di amministratore delegato, dall’ex manager Unicredit Marina Natale.
Lavoro di non poco conto, visto che ai 18 miliardi lordi di euro (valore del credito che le due liquidazioni hanno verso Sga, che verrà poi aggiornato con i valori reali determinati con il recupero dei crediti) corrispondono 112 mila posizioni debitorie, tra privati e aziende. Clienti che riceveranno la prossima settimana la comunicazione dell’essere passati sotto la gestione Sga: le lettere, con i riferimenti operativi, partiranno lunedì.
Ma è chiaro già ora che il centro del lavoro di Sga sarà la gestione delle 25 mila imprese con crediti incagliati e scaduti. Rapporti ancora attivi, a differenza di quelli in sofferenza su cui ci si concentra sul recupero tout court, e su cui potenzialmente si può tentare di lavorare per far tornare almeno parte delle aziende in bonis, pur se il ritardo con cui la gestione di Sga è potuta partire non facilita il compito.
Non a caso Sga manterrà in casa la gestione di questi crediti. Ai service esterni, 14 secondo le prime indiscrezioni, sarà affidata la gestione solo delle sofferenze. Sui deteriorati si concentreranno invece i team che la Natale ha costituito nella lunga attesa (e che nella struttura di vertice vede poi l’approdo di figure come Anna Tosolini, che era arrivata in Bpvi da Bper nella squadra dell’allora Ad Francesco Iorio). Sede a Napoli, la Sga nel frattempo ha costituito una sede operativa a Milano, negli uffici ex Bpvi di Via Turati, e soprattutto due gruppi di lavoro per il Veneto a Vicenza e Montebelluna, nelle ex sedi centrali delle due popolari, forti di oltre una ventina di addetti a testa che già gestivano posizioni in difficoltà, facendo leva sui 70 dipendenti distaccati per un anno da Intesa.
Certo, non manca la preoccupazione per i numeri delle posizioni da gestire che stanno di fronte al personale di Sga. Preoccupazione di cui si è fatto portavoce il leader regionale degli artigiani, Agostino Bonomo, preoccupato di fronte alle migliaia di piccole posizioni sotto i trentamila euro: trattarle puntualmente, e non con soluzioni standard di recupero, pare sforzo titanico.
Confartigianato, per altro, è già pronta alla nuova fase. «In questi mesi abbiamo esercitato ogni pressione consapevoli che ogni giorno di ritardo poteva compromettere le posizioni coinvolte - sostiene Bonomo -. Salutiamo con soddisfazione il passaggio a Sga che potrà finalmente gestire le attività relative ai crediti. Augurandole di fare bene e presto, per noi inizia una fase di dialogo. Ci auguriamo che gran parte dei deteriorati possa esser accompagnata al ritorno in bonis: offriremo da subito ogni collaborazione possibile. Chiederemo alla Regione di affiancarci con forme di controgaranzia già sperimentate».
Se non altro sull’altro tema decisivo, quello della concessione di nuova finanza per facilitare il rientro in bonis, si parte con qualche elemento di chiarezza in più. Secondo indiscrezioni, il decreto del ministero dell’Economia permette la possibilità a Sga, che pure non è una banca, di concedere nuovo credito per migliorare le prospettive di recupero. Anche con l’impiego delle cifre derivanti da recuperi e realizzi di altri crediti in gestione. Forme tecniche che potranno essere integrate da altri operatori già presentatisi per affiancare la spa del Tesoro. Certo, non ci si potrà attendere che Sga largheggi: la concessione del credito ovviamente sarà data con estrema attenzione. Ma è comunque un altro passo decisivo in avanti.