Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)

Sequestri a Consoli, la procura accelera per chiedere la conferma

- Milvana Citter

La procura di Treviso accelera i tempi per chiedere TREVISO la conferma delle misure cautelari - patrimonia­li e personali - tutt’ora attive per Vincenzo Consoli, ex amministra­tore delegato di Veneto Banca. Il sostituto procurator­e Massimo De Bortoli non ha ancora messo mano ai 50 faldoni arrivati martedì da Roma, con le carte dell’inchiesta per ostacolo alla vigilanza e aggiotaggi­o. Ma sa che il tempo scorre e per questo sta già lavorando alla richiesta da presentare al gip, per chiedere la conferma del sequestro dei beni (la villa di Vicenza, che da sola vale 2 milioni di euro, tutti i dipinti e gli oggetti preziosi che contiene, oltre ai conti correnti suoi e della moglie). Tra le misure cautelari, per Consoli permane anche il divieto di espatrio che gli era stato imposto dal gip di Roma Wilma Passamonti nel febbraio 2017 quando, dopo sei mesi di arresti domiciliar­i era tornato in libertà. Misure, sia quella personale sia quelle patrimonia­li, che potrebbero decadere presto per effetto della decisione del gup di Roma Lorenzo Ferri di decretare l’incompatib­ilità della procura capitolina a occuparsi dell’inchiesta, rispedita a Treviso. Lo ha ribadito anche il procurator­e Michele Dalla Costa: «Abbiamo venti giorni, dalla decisione del Gup Ferri. Tempo che scadrà il 19 aprile. Dobbiamo fare in fretta».

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