Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
«Abbiamo salvato il centro città senza rinunciare al futuro»
«Pronti a partire». Incassato PADOVA il via libera del consiglio comunale sul nuovo ospedale, per il sindaco Sergio Giordani è il momento di pensare alle prossime mosse. E lo fa con la soddisfazione di aver ottenuto un primo risultato che tanto la Regione quanto l’Università hanno definito «fondamentale».
Sindaco, la palla passa in mano alla Regione. Ma cosa succede ora?
«Il prossimo step è la formulazione dell’accordo di programma in base all’accordo di dicembre. Ho attivato dirigenti e tecnici del Comune perché supportino la Regione e gli altri enti».
L’ex sindaco Bitonci sostiene che non ci sono differenze rispetto al suo progetto.
«Bitonci non aveva immaginato alcuna garanzia sul futuro dell’area del Giustinianeo e aveva lasciato aperti scenari di degrado in pieno centro. Noi invece abbiamo
garantito 900 posti letto nel cuore di Padova, la bonifica da amianto dei terreni e la loro cessione gratuita al Comune per fare un grande parco. E avremo anche l’uso pubblico della palazzina dello Iov» In due parole?
«Abbiamo salvato il vecchio ospedale senza rinunciare alle esigenze del Bo, della ricerca e del futuro della sanità padovana»
Non si può dimenticare che sia lei che il suo vice Lorenzoni avevate escluso l’ospedale a Padova Est. Adesso non solo si fa un ospedale, ma anche un centro commerciale (autorizzato anni prima). Cosa è cambiato nel frattempo?
«È vero che preferivamo un unico polo in centro ma abbiamo dovuto prendere atto che Regione e Bo non la pensavano così e ora siamo soddisfatti delle certezze raggiunte grazie al dialogo. In più abbiamo messo del nostro sulla tutela ambientale promuovendo un provvedimento a valenza immediata che sottrae alcuni milioni di metri quadri al consumo di suolo. Quanto alle grandi strutture di vendita confermo quanto promesso: non ci sarà nessuna nuova licenza e arriveranno anche scelte che porteranno a una riduzione».
Ora il problema sarà quello della divisione delle funzioni tra i due poli. Non si rischia di creare dei doppioni inutili con enorme spreco di soldi?
«La programmazione spetta alla Regione, ma non sono preoccupato. Al Giustinianeo ci sarà il pronto soccorso, polo delle emergenze, eliporto, 900 posti letto»
Ci vorranno anni, ma la velocità è essenziale. Come accelerare i tempi?
«Ho costituito una task force con i dirigenti comunali. Fermo restando che sono interessato ad ambo i poli, spero partano subito i lavori sul sito attuale per i pazienti. Per
quanto riguarda la cessione dei terreni (400mila metri quadrati), la strada è tracciata. Sarà a ridosso dell’accordo di programma. E a breve apriranno i cantieri all’Arco di Giano: la cosa è seguita dall’assessore Andrea Micalizzi e il lavoro è già affidato».
Tornando a lunedì, Bitonci dice che quello che avete portato in Consiglio è un atto politico inutile. Non si poteva saltare questo passaggio?
«Cosa le devo dire, sarebbe quindi la stessa carta straccia che ha passato anche Zaia nella sua giunta. Su un tema così importante non si dovrebbe arrivare a polemiche strumentali, specie da chi non è mai riuscito a portare nessun atto propedeutico in consiglio. Bitonci ha fatto solo perdere tempo. Noi abbiamo portato a casa un risultato».
Cosa ne pensa del fatto che un membro di Coalizione Civica si sia astenuta in segno di dissidenza?
«Qualche incidente è normale, ma la maggioranza è solida e arriverò al 2022 con tutti i consiglieri al mio fianco»
Cosa dice ai pazienti e agli operatori sanitari che dovranno sopportare traslochi e cantieri per mesi e anni?
«Che non devono preoccuparsi: faremo in fretta e lo faremo nel rispetto di tutti»