Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Fanghi «Coimpo» Controlli sui terreni
I Comuni di Adria, Ceregnano, Gavello, Papozze, Pettorazza Grimani, San Martino di Venezze e Villadose entro un paio di mesi daranno il via al monitoraggio dei terreni agricoli, 377 ettari in tutto, dove negli anni scorsi furono riversati i fanghi potenzialmente inquinanti da parte di Agribiofert e Coimpo. Ovvero lo stabilimento adriese dove il 22 settembre 2014 persero la vita in un incidente sul lavoro quattro persone. Il protocollo operativo è stato predisposto da Arpav di Rovigo con la Provincia, i cui uffici hanno assunto il coordinamento tecnico. La necessità di verificare lo stato dei terreni dopo l’indagine dei carabinieri della Forestale di Rovigo conclusasi nei mesi scorsi sullo spandimento di fanghi. A seguito dell’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia che lo scorso dicembre ha portato a sei arresti degli ex vertici Coimpo e Agribiofert per traffico illecito di rifiuti, nel bilancio entrate e uscite di rifiuti da Coimpo dal 2010 al 2015 risultano sparite dalla contabilità 50.000 tonnellate di fanghi «per il cui corretto utilizzo in agricoltura sarebbero serviti 1.500 ettari». Al riguardo il presidente della Provincia Marco Trombini spiega che «l’accordo con i Comuni coi quali abbiamo condiviso un problema, lavorato sulle possibili soluzioni e trovato l’intesa è molto soddisfacente. Ora abbiamo un protocollo uniforme e un procedimento comune per dare a tutti le risposte di cui hanno bisogno».