Corriere del Veneto (Padova e Rovigo)
Voltabarozzo, i «No tram» in corteo «Non potete toglierci auto e biciclette»
Bitonci e Borile (M5s) con il comitato: «Meglio i bus elettrici». Lorenzoni: «Solo pregiudizi»
«Non possono metterci un tram a 50 centimetri da casa, non possono impedirci di andare in auto o in bici». È solo una delle rimostranze che, ieri mattina, una cinquantina di residenti a Voltabarozzo hanno scandito a gran voce nell’ultimo corteo organizzato per protestare contro il progetto delle nuove linee del tram che, nelle intenzioni di Palazzo Moroni, dovrebbe partire dal centro e arrivare, appunto a Voltabarozzo.
Una novità che, negli ultimi sei mesi, è stata fermamente osteggiata dagli abitanti del quartiere. E ora la protesta rischia di rinfocolarsi, con l’avvicinamento del 27 aprile, giorno in cui i fautori del progetto, capitanati dal vicesindaco Arturo Lorenzoni, dovranno consegnare a Roma il cronoprogramma dei lavori.
Durante tutto il corteo che si è snodato da via Piovese a via Facciolati (tra qualche protesta di automobilisti e motociclisti che non condividevano i motivi della protesta), i manifestanti hanno continuato a ripetere i motivi che li vedono contrari all’arrivo del tram nel loro quartiere, da chi ha paura che i nuovi mezzi creino confusione, a chi è convinto che creerebbe grandi danni ai negozi, impedendo il parcheggio delle auto.
«Le rotaie sono superate – ha detto al megafono Liliana Gori, una dei portavoce del comitato No Rotaie -. Vogliamo autobus elettrici, decisamente meno pericolosi. Quanti incidenti ci sono stati con i tram? Quante morti insabbiate? Vogliamo stare tranquilli nei nostri giardini, senza paura che un convoglio deragli».
Già ieri, dalle pagine dei giornali, il vicesindaco Lorenzoni aveva chiarito come gli autobus elettrici non siano una soluzione percorribile, dal momento che la loro portata di passeggeri è troppo bassa rispetto alle necessità di una linea come quella tra il centro e Voltabarozzo. «Adesso si possono utilizzare bus elettrici da 18 metri – ha ribattuto l’ex sindaco Massimo Bitonci, che ieri, insieme a Simone Borile dei M5S, ha preso parte al corteo -, ma con una modifica della normativa nazionale si può arrivare fino a mezzi da 24 metri e quindi all’uso di snodati che possono portare più persone. È un progetto completamente sbagliato – ha continuato -, il problema della mobilità si può risolvere senza infrastrutture così pesanti, e i bus hanno un costo inferiore».
Tutte contestazioni che Lorenzoni, però, ha voluto smontare. «Dicono che il tram è pericoloso? Ma se andiamo a vedere l’incidentalità, la loro pericolosità è decisamente inferiore rispetto ai mezzi su gomma. Quelle del comitato sono opinioni basate su pregiudizi. E poi a Bitonci che sostiene che si possono omologare i mezzi da 24 metri, rispondo che se lui può dare una mano in questa direzione, ben venga. Ma con la legge di oggi non è possibile, è noi – ha concluso Lorenzoni - vogliamo un progetto concreto».